
SHARAPOVA E LE CRITICHE A SERENA WILLIAMS
Il libro di Maria Sharapova intitolato “inarrestabile: la mia vita finora” che uscirà martedì 12 settembre due giorni dopo gli US Open é ricco di spunti inediti e interessanti. Uno su tutti il suo rapporto con Serena Williams, rivale che l’ha battuta per 19 volte su 21 confronti. La prima vittoria di Masha risale a Wimbledon 2004 quando in semifinale prevalse da 17enne su Serena col punteggio di 6-1 6-4 prima di conquistare il suo primo dei cinque titoli Slam.
“Al termine del match Serena mi ha abbracciato. Mi ha detto qualcosa come ‘ben fatto’. E ha sorriso – si legge in un estratto pubblicato da People Magazine – Ciò che ho sentito quando sono arrivata nello spogliatoio era Serena che urlava. Me ne sono uscita più velocemente possibile. Una volta ha pure detto che non avrebbe più perso da questa piccola stronza. Penso Serena mi abbia odiato perché una ragazzina come me l’abbia battuta sorprendentemente a Wimbledon. Ma più che altro mi odia perché io l’ho sentita piangere”.
In un’intervista a Hamptons Magazine Sharapova ha anche rivelato di aver pensato seriamente al ritiro dopo la finale degli Australian Open 2015 persa proprio contro Serena per 6-3 7-6. “Gioco a livello professionistico da un’età molto giovane, e ci sono dei momenti nella vita in cui vuoi sentirti una persona normale. Vuoi essere lì per vedere gli amici o la famiglia quando hanno bisogno di te e non quando puoi”.
Parlando delle sue sensazioni dopo quel match contro la Williams a Melbourne, Sharapova ha affermato: “In quel match avevo dato tutto, ma era arrivata lo stesso una sconfitta. Poi ho pensato: ‘Perché rovinare tutto per aver perso una partita?” In quel periodo di carriera pensavo molto al ritiro. Ho moltre altre passioni nella mia vita, e nonostante il tennis abbia rappresentato il fulcro della mia vita per 30 anni, essendo donna, puoi fare ancora molto altro. Avevo 28 anni e in quel momento non avrei mai pensato di giocare dopo le Olimpiadi di Rio“.
Sharapova, che ha compiuto 30 anni lo scorso aprile una settimana prima del ritorno alle competizioni dopo la squalifica per doping a Stoccarda, ha assicurato di essere motivata ma in un modo diverso rispetto a quando era più giovane: “È divertente, ciò che mi spinge a giocare ora è molto diverso rispetto al passato. Quando stai fuori per tanto tempo da qualcosa, capisci cosa ti manca davvero e perché. Ci sono molte cose nel tennis che non sperimento nelle altre attività della vita. Gioco per la competizione, per le vittorie che servono a riparare il sostegno che mi ha dato il mio team ogni giorno”.
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