
MURRAY RINUNCIA AGLI US OPEN: ‘ANCA TROPPO DOLORANTE’
Dopo Novak Djokovic, Stan Wawrinka, Kei Nishikori, Milos Raonic, Andy Murray diventa il quinto top ten a dare forfait per gli US Open. Il tennista scozzese non ha ancora recuperato dall’infortunio all’anca che lo tormenta da Wimbledon, e non potrà dunque difendere i quarti di finale dello scorso anno. Murray perderà così 360 punti, scivolerà in terza posizione alle spalle di Roger Federer e Rafael Nadal (l’ordine dei due giocatori sarà tutto da decidere) ma non verrà superato da Alexander Zverev anche nel caso in cui il tedesco vincesse il titolo.
In conferenza stampa, dove Murray ha deciso di rispondere soltanto a tre domande, il campione degli US Open 2012 ha così spiegato la sua rinuncia arrivata dopo una settimana di allenamento a Flushing Meadows. Andy era infatti arrivato a New York sabato scorso. “Ho questo problema all’anca dal match con Stan a Parigi. Ho fatto di tutto per essere pronto a giocare qui: ho parlato con tanti specialisti, mi sono riposato e ho fatto riabilitazione. Negli ultimi giorni gli allenamenti sono andati bene, ma sono arrivato qui per vincere il torneo e l’anca mi fa troppo male per poterlo fare”.
Murray ha provato fino all’ultimo a giocare gli US Open perché “non avrei certamente peggiorato le cose giocando qui. Non mi sono mai dovuto prendere del tempo libero in passato per l’anca e quindi speravamo che nel giro di qualche settimana avrei recuperato in tempo per gli Us Open, ma purtroppo non è stato così“.
Quale futuro adesso per Murray? Provare a tornare per gli ultimi tornei della stagione in Asia e Europa o seguire gli esempi di Djokovic, Wawrinka e Nishikori dando l’arrivederci al 2018? “Prenderò una decisione col mio team in un paio di giorni. Voglio tornare in campo il prima possibile, magari prima della fine dell’anno che è poi ciò che vorrei fare. Mi manca competere, ma devo prendere la decisione più corretta per assicurarmi di tornare forte come prima se sarò in salute“.
I tornei a cui è iscritto Murray da qui a fine stagione sarebbero Pechino, Shanghai, forse Vienna, Parigi Bercy e ATP Finals se si qualificasse. Doveva difendere più di 4.000 punti, ovviamente se dovesse chiudere qui l’anno perderebbe diverse posizioni in classifica ma al momento conta solo essere nelle migliori condizioni possibili per il 2018.
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