
ANALISI AI RAGGI ‘MATS’
Buona parte della stagione ATP si svolge outdoor e non è un caso se, nella classifica dei primi cinque giocatori che nel 2012 hanno vinto più partite su campi outdoor stilata dal FedEX ATP Reliability Index, troviamo i soliti Fab Four con l’aggiunta del ‘primo dei secondi’: lo stoico David Ferrer. Mats Wilander, vincitore di sette prove dello Slam e commentatore della nota rubrica Game, set and Mats, analizza nei minimi dettagli la cinquina che compone il vertice del ranking mondiale.
Al primo posto troviamo Roger Federer che, per la nona volta in dieci anni, si colloca tra i primi due giocatori con la miglior percentuale di partite outdoor vinte, chiudendo all’attivo con un impressionante 60-8 (.882). E, secondo Wilander, con il nuovo anno alle porte, Roger può benissimo incrementare la sua collezione di Slam. “Penso che Roger potrà migliorare il suo record di 17 slam. Per lui non è così importante vincere per forza 4-5 titoli all’anno. E’ un numero 1 e non perderà mai il feeling con la vittoria”. Stesso discorso per le partite vinte contro i top ten: bilancio più che positivo, 12 vittorie e 6 sconfitte. “Con la vittoria di Wimbledon ha dimostrato a se stesso e a tutti che può ancora vincere”.
Al secondo posto di questa speciale classifica troviamo Rafael Nadal il quale, nonostante la stagione giocata a metà, vanta un bilancio di 42-6 (.875), portando a casa quattro titoli. Lo spagnolo come al solito ha raccolto il massimo dalla stagione sulla terra rossa, cominciata a Montecarlo e conclusa a Parigi”. Quando è in confidenza Rafa gioca sempre al massimo e più vince, più il suo livello sale”. Difficile pensare, anche per quest’anno, un dominatore sulla terra rossa diverso da lui. “Ritornerà a vincere partite e arriverà ad aprile al massimo della forma. Credo che riuscirà a trionfare a Montecarlo per l’ottava volta di fila”.
Non poteva mancare il numero 1 del mondo Novak Djokovic che nei match outdoor chiude l’anno con il parziale di 70-11 (.865), registrando il mostruoso rapporto di 50 vittorie e 4 sconfitte negli incontri giocati sul cemento. “A parte il perfetto anno di Rod Laver nel 1969 coronato dal Grande Slam, la stagione 2011 di Nole è stata la migliore mai avuta da un giocatore di tennis. Ma, cosa ancora più incredibile, è stata confermarsi così in questo 2012. Quando è al massimo della condizione emotiva nessuno lo può battere”. Un anno quello appena passato in cui il serbo ha ampiamente meritato di tornare a occupare la prima posizione del ranking. Nei 17 tornei disputati, Nole ha infatti centrato almeno la semifinale ben 15 volte, vantando al contempo un bilancio contro i top ten di 24 vittorie e 10 sconfitte. A volte sembra che Nole metta il pilota automatico, per quanto si fidi del suo gioco. “ Molti pensano che Djokovic sia a metà della sua carriera, mentre io penso sia solo all’inizio. Se pensiamo a quale tennista abbia il futuro più roseo davanti, quello è senza dubbio Novak”.
Quarto in questo ordine statistico troviamo David Ferrer, spesso ribattezzato come ” il primo nel circuito degli umani”. Lo spagnolo ha chiuso l’anno con il bilancio in partite outdoor di 60-13 (.822), mente è il primo nella classifica dei match indoor, contando 16 vittorie e due sconfitte. Statistica quest’ultima abbastanza sorprendente considerando che la parola indoor equivale a superfici rapide, non proprio le più congeniali per le caratteristiche dell’iberico, evidenziando chiaramente i progressi compiuti da Ferrer che ora non può più essere considerato solo come terraiolo. “David è il giocatore più solido del circuito, quello che più di tutti si costruisce il punto. Ha una grande solidità mentale e ultimamente ha migliorato il servizio. Se ci fosse una classifica su chi sfrutta a pieno le sue potenzialità sarebbe senza dubbio il numero 1. Gli avversari devono sempre faticare molto contro di lui”.
Alla quinta posizione troviamo Andy Murray che, sempre per le partite outdoor, porta a casa un bilancio di 53-13 (.803), grazie soprattutto alla finale di Wimbledon e alla vittoria negli Us Open. Nel 2013 Wilander vede il tennista scozzese in netto miglioramento. “L’obiettivo di Andy è quello di migliorare il suo dritto, dare più kick nella seconda di servizio e giocare meno slice di rovescio. Se riuscisse poi a dare spazio al suo talento naturale, non può porsi limiti”. Lo scozzese, infatti, a volte è molto bravo a complicarsi la vita da solo. Da sempre si pone molti blocchi mentali, ma la vittoria del suo primo slam a Flushing Meadows e la medaglia d’oro alle olimpiadi di Londra l’hanno forse sbloccato del tutto.
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