
ANDY MURRAY FA 500, TRA NUOVE SPERANZE E GRANDI VITTORIE
Tennis. Dopo il traguardo delle 1000 vittorie raggiunto da Roger Federer e quello dei 700 successi di Serena Williams, un altro nome si iscrive alla lista degli immortali del tennis, toccando quota 500 dopo aver superato Kevin Anderson al quarto turno del “Miami Open” di Key Biscayne: Andy Murray, a quasi 28 anni, riesce a raggiungere un importante soglia di vittorie in carriera, superando anche l’ultimo britannico nel mirino, quel Tim Henman che si era fermato a quota 496, diventando il 46esimo giocatore nell’Era Open a rompere il muro dei 500 successi.
Tanto tempo è passato dal primo “game, set and match Murray”, al primo turno del torneo del Queen’s nel 2005 contro Santiago Ventura, ed in tutto questo tempo la sua carriera è riuscita a fregiarsi di titoli di campale importanza, tra la vittoria dell’oro olimpico di Londra 2012, quando sconfisse Roger Federer in finale, il primo Major conquistato a Flushing Meadows lo stesso anno contro Novak Djokovic e il tanto agognato trofeo dei Championships del 2013, diventando il primo britannico dopo Fred Perry a sollevare il trofeo ben 77 anni dopo.
Una carriera fatta di duro lavoro e tanto sacrificio, molto del quale proprio a pochi chilometri dai campi del Miami Open, nella città dove si allena molto durante l’anno, con tante importanti sfide alle spalle ed altrettante davanti a sé, con la vivida speranza di continuare a stupire e di raggiungere quell’obiettivo che negli anni ha solo sfiorato, ovvero la prima posizione nel ranking ATP.
“Sono molto contento di essere riuscito a superare le 500 vittorie, ed il fatto di esserci riuscito a Miami calza a pennello, visto il duro lavoro che ho svolto su questi campi e tutto il tempo speso a migliorarmi.” L’importante traguardo raggiunto dal britannico non può essere che un nuovo stimolo per migliorarsi ulteriormente:”Spero che non sia l’ultimo match che vinco! Credo di avere ancora qualche cartuccia da sparare. C’è un numero in particolare che vorrei raggiungere prima di smettere, con la speranza che il mio fisico resti integro e mi dia l’opportunità di farcela”.
Già nella giornata di domani Andy avrà la possibilità di conquistarsi un’importante finale vedendosela con il ceco Tomas Berdych, provando l’assalto a quel titolo che già due volte a vinto e che gli manca da due anni, quando riuscì a battere in finale David Ferrer sollevando la coppa dell’ultimo Master 1000 conquistato finora.
Prossimo ad una vita con la sua Kim, Andy riparte da 500 vittorie, 31 titoli, il traguardo di N.2 del mondo e l’obiettivo del N.1, con una carriera già piena di trofei ma affollata ancora da tante, tante speranze per il futuro.
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