
ARANXTA LASCIA LA PANCHINA A CONCHITA
Cambio di testimone nella panchina della squadra femminile spagnola. Aranxa Sanchez Vicario lascia il posto a Conchita Martinez, vincitrice in passato di cinque edizioni della Fed Cup. Ha fatto molto parlare in questi giorni la decisione della Sanchez, che ha rinunciato all’incarico prima ancora che si concludesse il suo primo anno di contratto. L’ex campionessa iberica, vincitrice di quattro prove dello slam, ha vissuto infatti un anno travagliato, macchiato con la retrocessione al secondo gruppo mondiale dopo le sconfitte con Russia e Slovacchia. Ancora più rilevante è stata la crociata indetta dalle tenniste spagnole più rappresentative contro il presidente della RFET Escaῆuela, criticato per aver disilluso con false promesse il tennis femminile. La scorsa settimana infatti, il gruppo di giocatrici composto da Carla Suarez Navarro, Garbine Muruguruza, Maria Jose Martinez Sanchez, Silvia Soler Espinosa, Estrella Cabeza Candela, Nuria Llagostera Vives, Arantxa Parrana Santonja, Lourdes Dominguez Lino, and Laura Pous Tio, ha indetto una conferenza stampa a Barcellona criticando la mancata promessa della Federazione di finanziare il tennis femminile spagnolo con un budget di 250.00 dollari. Criticate ancora più aspramente le decisioni di cancellare il torneo WTA di Marbella, la vendita all’Austria del torneo di Barcellona e la soppressione di ben 12 tornei ITF in Spagna. Situazione questa che la Sanchez non ha potuto ignorare, ribadendo con una lettera di dimissioni il motivo della sua decisione. “Non ho preso parte a nessuna riunione con le giocatrici, ma non potevo ignorare la situazione e rimanere in seconda linea”. L’episodio, arrivato un mese prima delle elezioni del 19 gennaio per la nuova presidenza alla Federazione dove John Rigau si opporrà a Escanuela, allarga la frattura che si è creata da tempo intorno al movimento femminile del paese. Se gli uomini infatti hanno fatto collezione di trofei in questi ultimi anni, i risultati da parte delle colleghe donne latitano da parecchio tempo. “ Spero che la mia brusca decisione serva da impulso per incominciare una rivoluzione nell’attuale realtà del tennis femminile. Volevo portare professionalità ed esperienza a questa causa, ma non ci sono riuscita e per coerenza ho voluto lasciare l’incarico”, rincara la Sanchez. La sua succeditrice sarà Conchita Martinez, che ha voluto subito lasciare belle parole per la ex campionessa iberica. ”Rispetto fermamente la decisione di Arantxa, se ha lasciato ha avuto i suoi buoni motivi per farlo”. La vincitrice di Wimbledon del 2004 attualmente lavorava come commentatrice su Eurosport e aveva una collaborazione con la federazione australiana allenando Anastasia Rodionova.
Ci guadagnerà la squadra femminile da questo cambio in panchina? Sinceramente, lasciare andare via Arantxa Sanchez non è stata una buona decisione, ma il cambio con Conchita Martinez, altrettanto esperta e vincente, allieva il dolore al dente. E’ giusto invece schierarsi contro il presidente Escanuela? Difficile dirlo, considerando anche l’abisso di differenza che c’è in Spagna tra donne e uomini. Se è vero che nelle top 100 della classifica WTA troviamo sei giocatrici, la prima tennista spagnola, Carla Suarez Navarro, occupa la 34.ma posizione, mentre la seconda, Loudes Dominguez Lino, è alla 48.ma. Bilancio impietoso se paragonato con Rafael Nadal e David Ferrer nei primi cinque al mondo, con Nicolas Almagro alla 11.ma posizione e Fernando Verdasco alla 24.ma per gli uomini. Sicuramente non sarà stata quindi colpa della Sanchez se la squadra femminile è retrocessa nel secondo gruppo, perdendo con la Russia al primo turno e con la Slovacchia nello spareggio, formazioni oggi decisamente più forti. Se invece vogliamo considerare la decisone di Escanuela di cancellare diversi tornei in Spagna, penalizzando in questo modo il tennis femminile che incalza da dietro, la discussione si fa più accesa. D’altro canto c’è da dire, come la storia delle federazioni (ma non solo) insegna, che è più facile investire nelle cose che vanno bene che in quelle che vanno male.
Ma la foto di Jarmila Gajdosova che senso ha?