
AUGURI MAC, UNA VITA DA STAR LA CUI LUCE CONTINUA A BRILLARE
Tennis. Nacque a Wiesbaden nel 1959. Iniziano così, più o meno, le biografie dei grandi che hanno fatto la storia dell’umanità. E per John McEnroe può valere questo incipit poiché di lui si può dire, senza ombra di dubbio, che ha fatto la storia del tennis. Alcuni suoi record sono assoluti, il più significativo è quello di essere l’uomo che ha vinto il maggior numero di tornei sommando singoli e doppi (155); inoltre, curiosamente, ha vinto almeno un torneo in quattro decenni differenti (grazie al suo clamoroso ritorno vincente in doppio nel 2006 con Jonas Bjorkman); infine nessuno è ancora riuscito a migliorare quel suo fantastico 1984, anno in cui chiuse la stagione con solo tre sconfitte, a fronte di 85 vittorie.
Ma la grandezza di John McEnroe è di quelle che vanno al di là dei pur impressionanti numeri relativi alle vittorie nel circuito ATP e allo status di numero uno al mondo detenuto per quattro anni. Ha fatto un gran bene al tennis, magari inconsapevolmente, il suo essere personaggio e showman oltre che tennista sul rettangolo di gioco. Quanti appassionati lo ricordano per le sue scenate isteriche in campo più che per le sue vittorie, per la sua forte personalità opposta ad altrettanti ma diversi campioni carismatici come Borg, Connors e Lendl? Non sono pochi i nostalgici che affermano di aver smesso di seguire il tennis per un presunto imbarbarimento del gioco dopo l’epoca aurea che con McEnroe, detto “The Genius” aveva toccato le sue vette più alte e nobili.
Il destino poi ha dato un ulteriore mano alla popolarità di McEnroe rendendolo protagonista di sfide epiche nei maggiori teatri tennistici del mondo dove un esibizionista nato come lui ha potuto esprimere il meglio di sé mettendolo a confronto con campioni altrettanto carismatici. E’ stato certamente il maggiore antagonista di Bjorn Borg, l’uomo di ghiaccio considerato pressoché imbattibile, che, forse anche a causa delle sconfitte col più giovane avversario optò per un clamoroso e prematuro ritiro. Sette pari il bilancio delle loro sfide, ma tre a uno per Mac nei tornei dello Slam, quasi tutte finali ad altissimo livello di tensione e spettacolarità. Ma se la rivalità con Borg fu aspra ma improntata ad una riconosciuta stima reciproca, le tante, altrettanto memorabili sfide contro Connors (bilancio 20 a 14 per Mac) e ancor più contro Lendl (21 a15 per Ivan), furono condite anche da quel pizzico di antipatia personale tipica di tre personaggi spigolosi e facilmente irascibili. Tutto ciò ha reso dei normali eventi sportivi più simili a risse con maggior coinvolgimento emotivo da parte del pubblico stimolato a parteggiare per l’uno o per l’altro.
Nella sua pur lunga carriera Mac ha vissuto i suoi anni migliori dal 1978 al 1985: sette titoli Slam, quattro a New York e tre a Wimbledon, tre Master; le due finali di Wimbledon contro Borg e la finale di Parigi 1984 persa al quinto da Lendl lo hanno reso conosciuto a livello universale. Dopodiché, a soli 26 anni non ha più trovato acuti importanti nonostante gli sforzi di rimanere al vertice; non è stato un campione longevo, anche se, nel 1992 a trentatré anni si è preso la soddisfazione di battere un giovane e forte Boris Becker agli Australian Open.
Ma ad un personaggio così non potevano bastare sette anni di gloria ad appagare la sua sete di protagonismo: e quindi, dal 1992 ad oggi lo abbiamo visto e continueremo a vederlo gravitare nel mondo del tennis, ora come capitano di Coppa Davis, ora come giocatore ancora competitivo nel circuito senior, ma soprattutto come commentatore televisivo ai microfoni della NBC, CBS e BBC sempre e dovunque sotto i riflettori. Il tutto con la massima passione, puntigliosità e … attenzione per la propria immagine di successo. Piaccia o non piaccia John McEnroe è, e sarà sempre un personaggio che non si può ignorare, uno che farà sempre sentire la sua voce; per ciò che ha fatto negli ultimi quasi quarant’anni lui e il tennis sono qualcosa di inscindibile.
Ragazzi… giusto per rinfrescarci la memoria, vi invito a riguardare cosa riusciva a fare su un campo da tennis… e poi contro un cert signor Lendl. Master dell’85 “Genius at work”
https://www.youtube.com/watch?v=7SYnYSnSeMg