
AUGURI MARIO ANCIC, DA ASTRO NASCENTE A STELLA CADENTE
Tennis. Storie come quelle di Mario Ancic, astri nascenti da piccoli e stelle cadenti poco dopo, se ne trovano a decine: nel tennis così come in tutti gli sport. Quella del croato è però particolarmente triste, ripercorrerla fa scaturire una sottile nostalgia e tristezza per l’impossibilità di riammirare uno dei migliori prospetti del nuovo millennio, costretto ad abdicare già al termine del primo decennio. E pensare che il suo “ben arrivato” nel tennis dei grandi se lo sarebbero ricordato per sei lunghissimi anni, soprattutto uno svizzero…
Wimbledon 2002, tutto ha inizio qui, forse anche la fine: primo turno dei Championships, prima partita in assoluto in un torneo del Grande Slam. L’avversario, sebbene all’alba dei suoi innumerevoli successi, non é banale: Roger Federer, che 12 mesi prima interrompeva proprio sull’erba regina la striscia di 31 vittorie consecutive del grande Pete Sampras. Accade l’incredibile, il match termina per tre set a zero nemmeno troppo combattuti eccezion fatta per il secondo parziale conclusosi al tie-break: ma lo zero è dello svizzero, Ancic trionfa contro la testa di serie n.9, carnefice di Sampras, a soli 18 anni e 3 mesi. Quella partita farà storia: perché sarà l’ultima che Re Roger perderà da lì ai successivi 6 anni, prima di cedere in finale a Nadal nel 2008, al termine di cinque set che sono nella leggenda.
Questo è l’ingresso di Mario Ancic nel grande tennis, purtroppo la sua uscita è altrettanto rapida e clamorosa: un calvario che inizia nel febbraio del 2007, quando contrae la mononucleosi, è costretto ai box per un anno intero. Da n.9 scende alla n.135 nel giro di 12 mesi, ma il talento è talmente puro che riesce a ripresentarsi alla grande, il destino non è mai cieco. La sua rinascita non può che realizzarsi a Wimbledon, ancora contro il Re: questa volta è lo svizzero a vincere, il croato, di fatto, chiude qui la sua carriera contro e dove l’aveva cominciata 6 anni prima. Nuovi infortuni ed un fisico debilitato dalle malattie precedenti ne rendono impossibile una certa costanza a determinati livelli: tocca alzare bandiera bianca, lo fa nel febbraio del 2011, a nemmeno 27 anni compiuti.
Vincerà tre tornei, tra il 2005 ed il 2006, due volte sull’erba di ‘s-Hertogenbosh e una sul cemento di San Pietroburgo. Vincerà una medaglia di bronzo in doppio, alle Olimpiadi di Atene nel 2004, in coppia con Ljubicic. Sarà un ottimo giocatore della specialità, con best ranking n.7 e 5 tornei vinti su tutte le superfici: la stessa raggiunta nel luglio del 2006 ad appena 22 anni. Un gigante di 195 centimentri, dal servizio poderoso tanto da esser subito etichettato quale nuovo Ivanisevic: ma la sua mano è anche educata, la sua mobilità discreta nonostante la statura, una versatilità dimostrata anche dai quarti di finale a Parigi e due ottavi a Melbourne. La sua vittoria più grande resta senza dubbio la Coppa Davis nel 2005, vinta in finale contro la Slovacchia.
Lui, come Soderling nel tennis e tanti altri, hanno lasciato un grande dispiacere tra i fans di tutto il mondo per aver perso un eccellente protagonista di questo sport: perché se alla tua prima partita in assoluto negli Slam batti Federer a Wimbledon, a soli 18 anni, non sei uno qualsiasi. Ma il destino, si sa, ci vede bene: così come la sfortuna. Auguri Mario!
Nessun Commento per “AUGURI MARIO ANCIC, DA ASTRO NASCENTE A STELLA CADENTE”