
BUONI SEGNALI DAL TENNIS AZZURRO
Fabio Fognini non è riuscito a mettere le mani sul primo titolo in carriera nel circuito maggiore, ma va bene così. A poche settimane dal rientro dall’infortunio al piede, il tennista ligure ha giocato un gran bel torneo, ottenendo (a quasi un anno dall’exploit del Roland Garros) un altro risultato consono alle aspettative, che lo vedono sempre come un giocatore “in grado di fare di più“. Vuoi per una condizione mentale non eccellente, vuoi per qualche infortunio di troppo, Fabio sin qui non ha ancora raggiunto la maturazione definitiva, ma quello di Bucarest può rappresentare un importante punto di partenza. Abbiamo visto un Fognini diverso, più sicuro di sè, più rilassato, con meno distrazioni e maggiore continuità. Un tempo cinque doppi falli li faceva in un match, questa volta li ha fatti in tutta la settimana, segno che ora si sa gestire meglio, e nei momenti importanti non trema più. Anche in finale ha giocato nel modo giusto, cercando di essere più aggressivo possibile, decidendo che il match l’avrebbe vinto o perso lui, e non sarebbe stato preda del rivale. Contro un Gilles Simon maestro nella difesa non è bastato, ma il bel tennis espresso in terra rumena rimane.
Rimane e rappresenta una grande iniezione di fiducia, che porta ossigeno in vista del Roland Garros (dove perderà la bellezza di 360 punti), e fa morale nel momento giusto, ovvero prima dei tre tornei forse più importanti della stagione di Fognini. È vero che l’allievo di Josè Perlas sta crescendo su tutte le superfici, ma (almeno per ora) rende al meglio sulla terra battuta, e deve quindi sfruttare al massimo i grandi appuntamenti sul rosso. Prima di arrivarci avrà ancora una settimana, che lo vedrà (da domani) in gara a Belgrado nel torneo organizzato dalla famiglia di Novak Djokovic, e se non è stanco e appagato ha le possibilità di fare ancora bene. Ogni incontro può rappresentare delle insidie (a partire dal primo turno con l’estroso francese Benoit Paire) ma nessun avversario è fuori portata. Lo stesso discorso vale anche per Andreas Seppi, seconda testa di serie del torneo serbo, ed esentato quindi dal primo turno. Fino alla semifinale contro David Nalbandian l’altoatesino partirà favorito con tutti, e può puntare in alto. La sua stagione sulla terra è iniziata nel modo giusto (tanto da portarlo ad ammettere che non si sarebbe aspettato di giocar subito così bene sul rosso) e qualche bella soddisfazione può togliersela.
Oltre a Seppi e Fognini, questa settimana può far parecchia strada anche Flavio Cipolla, che oggi ha scavalcato Volandri nel ranking mondiale, divenendo il nuovo numero 3 d’Italia. Il romano, fresco della prima semifinale Atp in carriera (colta due settimane or sono a Casablanca), è in gara all’Estoril, dove per la prima volta sarà testa di serie in un torneo del circuito maggiore. E per lui non si tratta di un torneo qualunque, in quanto nel 2008 gli consegnò i primi quarti di finale nel tour, e dove il vento (che lui sa controllare meglio di altri) è spesso un fattore da non trascurare. All’esordio se la vedrà con il modesto argentino Diego Junqueira, per poi sfidare un giocatore proveniente dalle qualificazioni. Un quarto di finale con Richard Gasquet (già messo in serie difficoltà a Rotterdam, prima di cedere ai crampi), insomma, è decisamente nelle corde del nostro. Possibilità di far bene anche per Filippo Volandri, che nelle ultime tre settimane ha perso altrettanti incontri alla sua portata, lasciando per strada punti preziosi. A Belgrado difende la semifinale del 2011, e questa sera sfiderà Marko Djokovic (fratello minore di ‘Nole’), per poi incontrare la prima testa di serie Pablo Andujar (duro da affrontare, ma non imbattibile). Stesso discorso per Potito Starace, che può riscattare in Baviera il suo pessimo inizio di stagione. Il tabellone gli è favorevole, e se ‘Poto’ riuscisse finalmente a esprimere il suo miglior tennis, una semifinale non sarebbe nulla di impossibile.
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