
COPPA DAVIS: PER L’ITALIA C’È LA CROAZIA
Londra (Gran Bretagna). L’urna della Coppa Davis ci ho sorriso ancora. Dopo averci accoppiato al Cile per lo spareggio valevole la permanenza nel Gruppo Mondiale, il sorteggio del primo turno del 2013 (effettuato in mattinata alla sede londinese della Bnp Paribas) ha decretato che la nostra avversaria sarà la Croazia. Di meglio si poteva pescare solamente il Kazakistan, che però nascondeva l’incognita di una possibile trasferta su un campo sicuramente velocissimo, mentre contro Marin Cilic e compagni non ci sono dubbi. Giocheremo in casa, e – viste le caratteristiche degli avversari – sicuramente sulla terra battuta, la superficie a noi più congeniale e a loro più avversa. L’ideale sarebbe giocare all’aperto, ma già qui sorge un interrogativo. A febbraio ci saranno le condizioni ideali per giocare fuori? O dovremmo per forza ospitare i croati all’interno di un palazzetto? Sarebbe terra in ogni caso, ma tra indoor e outdoor c’è parecchia differenza, e più il campo sarà rapido più i rivali ci creeranno problemi. Ma anche se si giocherà fuori, e su un campo particolarmente lento (in modo da disinnescare le bordate dei rivali), è presto per dire che partiremo favoriti.
Certo, Cilic non è imbattibile, ma i precedenti (e pure ranking e risultati) dicono che è superiore sia ad Andreas Seppi che a Fabio Fognini, e non sarebbe una sorpresa vederlo portare ai suoi entrambi i punti. Gli altri due singolaristi croati invece non ci possono spaventare. Sulla terra all’aperto (e specialmente al meglio dei cinque set) Ivo Karlovic è un pesce fuor d’acqua, mentre Ivan Dodig (seppur qualche acuto l’abbia avuto anche sul rosso) ha un tennis troppo poco costante per impensierire i nostri sui campi lenti. Già da subito si può quindi intuire che, a meno di sorpresa nei match di Cilic, diventerà fondamentale il doppio. Lo stesso doppio che ci è già costato caro in entrambi i precedenti – persi – contro i croati (3-2 al Foro Italico nel 2001 e 3-2 a Dubrovnik nel 2008) e che non ci vede messi affatto bene. I nostri han rimediato una magra figura pure contro il modestissimo Cile, e se si vorrà essere competitivi nel World Group è necessario trovare una coppia che giochi costantemente insieme, già a partire dalle prossime settimane.
Spesso, ancor più del reale livello di gioco, negli incontri di coppia (e ancor di più a squadre) conta l’affiatamento, e l’unico modo per migliorarlo è giocare il più possibile. Il duo migliore, anche alla luce del fatto che Potito Starace non è più quello di una volta e difficilmente si presenterà a febbraio con una classifica migliore di quella attuale, sembrerebbe quello composto dallo specialista Daniele Bracciali (che deve giocare assolutamente) e Simone Bolelli. L’emiliano è in netta ripresa negli ultimi tempi, ed è tornato ad avere una classifica che per un po’ gli permetterà di giocare sempre nel circuito maggiore. La possibilità di allenare il doppio con Bracciali quindi c’è, ma non spetta solamente a loro decidere, e la scelta di Barazzutti di affiancargli Seppi contro il Cile lascia intendere che il capitano azzurro non la pensa come noi. Ma forse, dopo la brutta prestazione di Napoli, anche lui ha cambiato idea. In caso di vittoria con la Croazia ci troveremmo poi di fronte (ancora in casa) la Spagna, che non dovrebbe avere troppi problemi all’esordio in Canada. Contro l’armada giallorossa le nostre speranze sarebbero ridotte al lumicino, ma quello che conta, almeno per ora, è passare il primo turno. Non vinciamo un incontro nel World Group dal lontano 1998 (anno della nostra ultima finale), ed è giunto il momento di tornare a farlo.
Queste le altre sfide del World Group 2013: Canada-Spagna, Belgio-Serbia, Stati Uniti-Brasile, Francia-Israele, Argentina-Germania, Kazakistan-Austria, Svizzera-Repubblica Ceca.
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