
DEL POTRO NON SBAGLIA DUE VOLTE, L’ATP DI ROTTERDAM È SUO
Tennis. Finale inattesa all’ABN AMRO World Tennis Tournament. Tradendo le aspettative del pubblico pagante e sovvertendo tutti i pronostici della vigilia, a contendersi il titolo non saranno infatti le prime due teste di serie dell’Atp 500 di Rotterdam, ovverosia Roger Federer e Juan Martin Del Potro. La suggestiva sfida tra ‘The King’ e la ‘Torre di Tandil’ rimarrà dunque un dolce ricordo dell’edizione scorsa, quando, a spese del tennista argentino, a prevalere fu il campione svizzero. Il possibile dejavu è stato impedito dal francese Julien Benneteau, che nei quarti di finale si è cucito addosso l’abito del guastafeste e ha rimediato, per la seconda volta in carriera, lo scalpo più illustre, quello dell’ex n. 1 al mondo. Dopo aver superato il fenomeno di Basilea, il n. 39 della classifica mondiale, nella semifinale di ieri, ha poi sfoggiato una gran sagacia tattica, riuscendo nell’intento di non farsi imbrigliare dalla fitta rete di scambi che è solito imbastire Gilles Simon, ultimo ostacolo da superare per raggiungere l’atto finale. Lo sfidante del francese sarà ‘Delpo’, che, dal canto suo, nella semifinale di sua competenza, ha svilito le velleità del talentuoso Grigor Dimitrov, confermandosi, per il secondo anno consecutivo, finalista della competizione olandese, arrivata alla 40sima edizione. Durante tutto il corso del torneo, impressionanti le performance offerte dal n.7 Atp, che non ha mai ceduto il servizio e ha mostrato un’invidiabile self confidence con il suo fondamentale migliore (il dritto), oltre a sfoggiare una forma fisica impeccabile. Dunque, è tautologico far notare che, fra i due finalisti odierni, il naturale favorito sia il n. 2 del seeding, perfettamente a suo agio in condizioni di hard indoor. Aggiunge suspense, la constatazione che, alla voce head to head, vi sia un laconico spazio vuoto, ad indicare che non esistono precedenti tra i due atleti in questione. Ma passiamo alla cronaca dell’incontro.
1° Set. Ad aprire le danze è il 31enne francese, a caccia del suo primo, agognato titolo Atp in carriera. Il suo turno di servizio si rivela subito difficoltoso, perché dall’altra parte della rete c’è un Del Potro ancora una volta molto solido da fondo campo. Tuttavia, nonostante l’errore tattico di giocare un tennis con poche variazioni, il transalpino riuscirà a far suo il gioco d’apertura. Nel game successivo, succede l’imprevedibile: l’argentino perde il primo turno di battuta del torneo, venendo breakkato a 15 dal suo rivale, che, memore della scelta improvvida di giocare di ritmo, cambierà immantinente il suo stile di gioco, esibendosi in continue variazioni. Ma la reazione del finalista uscente – a caccia del suo 14simo titolo – non si lascerà attendere, se solo si pensa che il n. 7 al mondo metterà subito a segno un controbreak e, grazie ad un turno di battuta robusto, riporterà il punteggio in parità (2-2). In occasione del quinto gioco, con Benneteau al servizio, altro break. Il n. 39 al mondo tornerà, imperdonabilmente, a scambiare da fondo e, cosa ancor più masochistica, si ostinerà a sfidare il gigante di Tandil sulla diagonale di dritto. Il risultato è che il tennista d’oltralpe, subendo un severo passivo di 4 game a 0, si ritroverà sul 4-2 in suo sfavore. Nel corso dei minuti, il giustiziere di Federer perde inesorabilmente campo, lasciando troppo spesso l’iniziativa al suo più titolato avversario, che, anche nel settimo gioco, si guadagnerà due palle break, orgogliosamente sventate dal transalpino. Con il punteggio fissato sul 5-3 e Benneteau al servizio, ‘Delpo’ si garantirà due palle set; ma la zampata decisiva ai fini della prima frazione sarà ancora una volta rimandata, considerato che l’atleta albiceleste non riuscirà a concretizzare le occasioni avute, a causa di un filotto di ottime battute messe a segno dal francese. Nel decimo gioco, altro colpo di scena: il transalpino breakka l’argentino a 15 e pareggia i conti (5-5). Fatale, ai fini dell’economia del game, l’errore commesso dall’argentino sul 15-0, quando, dopo essersi prodotto in una serie di recuperi prodigiosi, si esibirà in uno sciagurato schiaffo al volo di dritto, che finirà abbondantemente fuori. Il primo set finisce allora alla lotteria del tie-break, che il n. 2 del seeding giocherà da campione, lasciando al suo antagonista la miseria di due punti.
2° Set. Il secondo parziale inizia in discesa per l’allievo di Franco Davin, che, dopo aver tenuto agevolmente il proprio servizio, breakka il francese, il quale comincia a palesare enormi difficoltà a metter dentro la prima di battuta, oltre ad intestardirsi nel giocare troppo pulito e di ritmo. Errore – questo – madornale, se dall’altra parte della rete c’è uno con le caratteristiche di gioco di Del Potro. Nel quinto gioco, con la bellezza di tre ace, il tennista albiceleste si porterà sul 4-1. La seconda e decisiva frazione non riserverà ulteriori emozioni sino all’ottavo game, quando il nativo di Tandil, con il suo avversario impegnato a servire per rimanere nell’incontro (5-2), si costruirà tre palle match, che un coriaceo Benneteau annullerà, allungando così la sua agonia. Ma la dipartita del top 40 transalpino sarà solo rimandata di qualche istante, perché Del Potro alzerà le braccia al cielo nel gioco successivo, lasciando a 0 il suo rivale. 7-6(2), 6-3 lo score finale.
Il vincitore della 40sima edizione dell’Atp di Rotterdam è dunque l’argentino, che, con il trionfo odierno, aggiunge al suo già ricco palmares il 14simo trofeo. Per il tennista d’oltralpe, invece, il dramma sportivo di aver perso l’ottava finale Atp di fila.
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