DJOKOVIC ESPULSO DALL’AUSTRALIA, ADDIO AUSTRALIAN OPEN

TENNIS – E’ arrivata la parola fine alla vicenda Novak Djokovic. E l’epilogo non è certamente quello sperato da parte dell’attuale numero uno del mondo. La Corte Federale australiana infatti questa mattina ha deciso all’unanimità per la cancellazione del suo visto, il che significa che il tennista serbo sarà espulso dall’Australia e non potrà partecipare agli Australian Open al via domani a Melbourne. Gli organizzatori del primo Slam della stagione avevano diffuso il programma della prima giornata di incontri includendo anche il nome di Djokovic, ma adesso al suo posto nel tabellone principale viene ripescato come lucky-loser l’azzurro Salvatore Caruso.

Queste le prime parole del serbo subito dopo la amara sentenza: “Sono estremamente deluso – ha affermato Nole –  dalla sentenza della Corte che ha respinto la mia richiesta, il che significa che non posso rimanere in Australia e partecipare agli Australian Open. Rispetto la sentenza della Corte e collaborerò con le autorità competenti in relazione alla mia partenza dal Paese. Mi dispiace che l’attenzione delle ultime settimane sia stata su di me e spero che ora possiamo concentrarci tutti sul gioco e sul torneo che amo. Vorrei augurare ai giocatori, ai funzionari del torneo, allo staff, ai volontari e ai fan tutto il meglio per questa edizione. Infine – ha concluso Djokovic – vorrei ringraziare la mia famiglia, i miei amici, la mia squadra, i tifosi, i tifosi e i miei compagni serbi per il vostro continuo supporto. Siete stati tutti una grande fonte di forza per me”. Il trentaquattrenne serbo dunque non potrà difendere il titolo conquistato lo scorso anno, e inevitabilmente dovrà attendere il Roland Garros per provare a portare a casa lo Slam numero ventuno della sua carriera. Ma soprattutto adesso rischia un divieto di ingresso in Australia di tre anni e naturalmente le discussioni e le polemiche intorno a questa sua incredibile vicenda andranno avanti per molto tempo.

(Nella foto Novak Djokovic – www.zimbio.com)