
È MEGLIO UNO SLAM O UN’OLIMPIADE?
In queste giornate di avvicinamento al fatidico 28 luglio, data di inizio del torneo olimpico di tennis che si svolgerà a Wimbledon, molti tennisti ed ex tennisti stanno esternando la loro opinione sul valore da attribuire alla medaglia olimpica ed in particolare sul paragone tra il prestigio di questa con quello di una vittoria in un grande slam. I pareri sull’argomento non sono per nulla uniformi, ma anzi sono decisamente contrastanti.
Ovviamente l’opinione degli ex tennisti è influenzata anche dall’esperienza personale avuta ai giochi e forse è anche per questo che ex medaglie d’oro abbiano “esaltato” il torneo olimpico. Il più “radicale” è stato Andre Agassi: “L’oro olimpico vale più di ogni torneo del grande slam. Non baretterei mai la mia medaglia ad Atlanta con un titolo major. Quello è stato il mio successo più bello.” Anche il tre volte campione di Wimbledon, Boris Becker, seppur vincitore della medaglia solo in doppio(con Michael Stich), nel 1992 a Barcellona, è orgogliosissimo del suo successo a cinque cerchi: “La vittoria della medaglia d’oro è uno dei miei ricordi più belli, forse anche più delle tre vittorie a Wimbledon. Quando ho amici a casa, tra tutti i miei trofei, vogliono vedere sempre dal vivo la medaglia olimpica, prima di tutti gli altri.” Anche la sua connazionale Steffi Graf, che nel 1988 a Seoul vinse l’oro in singolare, che le permise di chiudere il cosìddetto golden slam, considera quella ai giochi la sua vittoria più significativa: “Vincere la medaglia d’oro è un’esperienza differente rispetto al successo in un torneo dello slam e, a mio avviso, un’esperienza migliore. La sensazione di giocare per il proprio paese, il cameratismo con gli altri atleti, tutti gli altri sport.. È qualcosa di unico e speciale.”
Diversa invece l’opinione di alcuni ex giocatori, che non hanno brillato nelle loro esperienze olimpiche. Martina Hingis (quarti di finale nell’unica partecipazione nel 1996), ad esempio ha “snobbato” il torneo olimpico, dando però la “colpa” alla Svizzera: “Penso che le olimpiadi siano inferiori rispetto agli slam a livello di prestigio. Probabilmente sono il quinto evento per importanza. Molto dipende dal paese da cui provieni. Probabilmente negli Stati Uniti, in Cina o in Germania, i giochi olimpici sono un evento più sentito, ma in paesi come il mio, chi vince una medaglia è un eroe per un giorno, ma poi la cosa finisce lì.” Pete Sampras(terzo turno a Barcellona 1992) invece ha “criticato” il formato del torneo olimpico, che secondo il 14 volte campione di slam, dovrebbe valorizzare di più la componente nazionalistica: “Quando ho partecipato alle olimpiadi, ricordo che vedevo Jim Courier, mio compagno di doppio, giocare il singolare nel campo di fianco al mio. Un mio connazionale, ma comunque un mio avversario. Secondo me le olimpiadi andrebbero giocate a squadre. “ Inoltre, secondo Pistol Pete, soltanto in tempi recenti il torneo olimpico ha acquisito prestigio:”Ai miei tempi il torneo di tennis era poco più di un’esibizione. Per me le olimpiadi si identificavano nella boxe, nel nuoto, nell’atletica e io mi divertivo ad andare a vedere gli altri sport. Ora invece il tennis ha acquisito maggior prestigio e i giocatori ci tengono molto, soprattutto quest’anno che si giocherà nella cornice unica di Wimbledon.”
E i tennisti di oggi, coloro che devono provare a vincerle le medaglie, cosa ne pensano? Ovviamente, tutti sono entusiasti della possibilità di partecipare alla manifestazione a cinque cerchi e non vedono l’ora di prendere parte all’evento, ma soltanto Andy Murray ha messo i giochi olimpici su un livello più alto degli slam, definendo “la gloria olimpica migliore di quella di un torneo del grand slam” ed enfatizzando il valore universale di una medaglia d’oro: “Probabilmente nel tennis, un torneo del grande slam ha più valore rispetto ad un successo alle olimpiadi, ma per il mondo intero, la medaglia d’oro ai giochi rappresenta la punta più alta che uno sportivo possa mai raggiungere.” Roger Federer invece, come molti tra i suoi colleghi e colleghe si è soffermato sul valore aggiunto dal “Fattore Wimbledon”, senza però spingersi in comparazioni tra olimpiadi e slam: “È un’occasione unica quella di giocare il torneo olimpico a Wimbledon. È una grandissima cosa, vivere lo spirito olimpico, nel più prestigioso tempio del tennis al mondo.”
Chi ha ragione? Vale più uno slam o una medaglia olimpica? Molto difficile, se non impossibile, dare una risposta buona per tutti. A livello numerico non c’è paragone tra i due eventi: gli slam valgono, per il vincitore e per la vincitrice, 2000 punti, mentre la medaglia d’oro assegnerà 750 punti agli uomini e 685 alle donne. Ovviamente però, il valore di un torneo non può essere misurato soltanto numericamente, perché ci sono moltissimi altri fattori. La storia e la tradizione sono dalla parte dei tornei major, che si disputano da oltre 100 anni, mentre le olimpiadi, nel tennis, sono relativamente giovani, perché dopo le prime edizioni all’inizio del ‘900, il tennis è stato escluso dalla competizione a cinque cerchi fino al 1988 e quello di quest’anno sarà soltanto il settimo torneo olimpico di tennis nell’era open. Dalla parte delle Olimpiadi c’è il fatto che solo in quell’occasione, i tennisti giocano per qualcosa di più della gloria e del successo personale, rappresentando il proprio paese di provenienza da soli e non in squadra come accade in Coppa Davis. Tuttavia il fattore nazionalistico non sembra aver smosso più di tanto i grandi campioni, visto che soprattutto tra gli uomini, nell’albo d’oro, fatta eccezione per Agassi e Nadal, non ci sono nomi di campionissimi che hanno fatto epoca, ma anzi medaglie d’oro olimpiche come Mecir, Rosset e Massu non hanno mai saputo confermare l’exploit a cinque cerchi con altri grandi successi negli slam.
Alla luce di tutte queste considerazioni, sembrano avere ragione coloro che mettono gli slam su un gradino più alto rispetto al torneo olimpico, in un’ipotetica scala di prestigio. Tuttavia quest’anno c’è la circostanza particolare che l’appuntamento a cinque cerchi si disputerà a Wimbledon. Una cornice unica e probabilmente irripetibile a livello olimpico, che in un certo senso livella quello che può essere il “gap” tra torneo olimpico e appuntamenti del grande slam.
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