
FOGNINI: “ALTRO CHE SAN GENNARO, CONTRO ROGER CI VUOLE LA MADONNA”
Tennis – Ginevra (Svizzera). Finalmente si respira un po’ di serenità nella conferenza stampa dell’Italia che fa séguito al match di doppio in cui Bolelli e Fognini si sono imposti su Wawrinka e Chiudinelli. Di sicuro le facce sono, pur affaticate, ben più liete dei volti tetri comprensibilmente mostrati ieri sera.
Al ligure, in riferimento alla sua invocazione di ieri a San Gennaro, viene subito chiesto se il patrono di Napoli si sia effettivamente manifestato. “Per oggi sì, ma domani ci sarà bisogno pure della Madonna di Lourdes”, ha risposto con simpatica ironia il numero uno d’Italia sapendo che fra una manciata d’ore dovrà affrontare Federer in singolare. “Mi è già successo tre volte, quest’anno, di dover lottare duramente nei weekend di Davis e di avere poche ore di recupero fra una partita e l’altra. Quindi il fatto di aver giocato il doppio non dovrebbe influire troppo sul mio rendimento. Oggi mi sono espresso meglio di ieri, e questo è positivo. Poi giocare con Federer non è mai facile… quanto meno sono partite che aiutano a crescere”.
La parola passa a Bolelli, che dice di aver sofferto – a livello di nervi – più nella giornata di oggi rispetto a quella di ieri. “Il doppio è durato quattro ore. Sia io che Fabio eravamo molto tesi. Eravamo sotto per due set a uno, la partita si era messa davvero male. Se perdevamo, eravamo fuori dalla competizione. Poi c’è stato il quarto set, e il quinto, con anche diverse palle-break annullate. Ci siamo salvati”.
Qual è il rapporto con Fognini nel doppio? “Ci aiutiamo a vicenda. A volte devo prendere in mano le redini della situazione, altre volte lo fa lui. Oggi ha giocato magnificamente. A fasi alterne abbiamo espresso un gran tennis”, afferma il bolognese. “Sì”, conferma il ligure, “con Simone c’intendiamo molto bene: siamo amici e questo influisce sul buon rendimento in doppio, anche per il futuro. Con Corrado mi scanno spesso, ma è sempre perché cerchiamo di tirare fuori il meglio del mio tennis”.
“Sono molto contento della prestazione dei ragazzi, c’è stata una reazione molto positiva”, afferma dal canto suo capitan Barazzutti. “Questo match ha dimostrato che la nostra squadra ha carattere: abbiamo buoni singolaristi, un bel doppio, siamo competitivi. Sono molto soddisfatto della loro prestazione e della reazione che hanno avuto: sotto per due set a uno, sono riusciti a reagire confermando che non siamo in semifinale per caso, ma che ci siamo meritati questo stadio della Davis. Sapere questo fa bene adesso come fa bene per il futuro”.
Come ha preso Corrado la notizia che Roger non sarebbe sceso in campo per disputare il doppio? “La cosa non ha influito per niente. Lo avevamo già preso in considerazione che, in caso di un ‘due a zero’ per la Svizzera, ci sarebbe stata questa possibilità. D’altronde era già successo a Genova, senza che poi di fatto cambiasse qualcosa. Noi siamo pronti a giocare con tutti”.
Di tutt’altro ambiente, oggi, è il momento d’interviste consacrato al team elvetico. Il più scuro in volto è senz’altro Marco Chiudinelli, cosciente dell’occasione mancata per ritagliarsi un ruolo da protagonista e soprattutto per conferire alla Svizzera l’accesso alla finale di Davis. “Severin Lüthi ha deciso ieri che sarei sceso in campo. È difficile accettare quanto successo: abbiamo avuto la concreta possibilità di vincere, e aver perso questo tipo di partita fa male. Esattamente come aveva fatto male perdere il doppio – sempre con Stan – al cospetto della Repubblica Ceca il febbraio dello scorso anno, dopo oltre sette ore di battaglia. Spero soltanto che si vinca domani, è l’unico modo per metabolizzare positivamente questa delusione”.
Al capitano elvetico viene poi chiesto se, a conti fatti, non sarebbe stato meglio schierare Lammer al posto di Wawrinka al fine di preservare i due singolaristi in vista degli eventuali match di domenica. “Era una possibilità. L’abbiamo preventivata a inizio settimana e ancora ieri. Ma siccome Stan è sceso in campo contro Fognini solo per un’ora e mezza, abbiamo preferito sfruttare il suo potenziale e la sua freschezza. Era molto motivato e penso che si sia meritato il posto nella squadra di doppio”.
Il losannese, dal canto suo, relativizza la disfatta affermando – con un velo di sarcasmo – di essere “contento per i fans di Roger, così domani potranno ancora vederlo all’opera”. Poi aggiunge: “Sulla carta, Federer è favorito. Ma tutti sappiamo che nel tennis, per un motivo o per l’altro, le cose possono cambiare rapidamente. Se fosse necessario, io sarei pronto disputare il quinto e decisivo match: so come prepararmi a questo genere di eventi, oramai è il mio mestiere, quindi non ci sono problemi”.
L’appuntamento è quindi rinviato a domenica a partire da mezzogiorno, in un ambiente – c’è da scommetterci – che sarà al limite del controllabile in quanto a entusiasmo e supporto del pubblico.
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