
FEDERER, MURRAY E LA FEBBRE DEGLI ANNI ‘80
Tennis. Melbourne (Australia). L’Australian Open che inizierà domani, sarà uno slam con un forte sapore di anni ’80. Ad Ivan Lendl, già da più di un anno coach di Andy Murray, nelle ultime settimane si sono aggiunti altri tre ex campioni del calibro di Boris Becker, Stefan Edberg e Michael Chang, assunti come allenatori rispettivamente da Novak Djokovic, Roger Federer e Kei Nishikori. Perciò, entrando nello spogliatoio del Melbourne Park, l’impressione sarà quella di un tuffo nel passato.
Murray, dei 4, è quello che conosce meglio la sensazione di scendere in campo, con una ex stella di livello mondiale che ti osserva, ti giudica e ti dà dei consigli su come giocare a tennis. Federer e Djokovic, nel loro angolo, avranno invece due completi neofiti, che per la prima volta si calano nei panni di coach.
“Non ho parlato dell’argomento con gli altri giocatori”, ha detto Murray nella conferenza stampa che precede l’inizio del torneo. “So che molti giocatori non hanno tratto giovamento dall’assistenza di un ex campione. Ora negli spogliatoio qualcosa cambierà e potrebbero crearsi delle dinamiche interessanti.”
Lo scozzese è stato sorteggiato nella metà superiore del tabellone, insieme a Federer, Nadal e Del Potro. Djokovic invece è nella metà inferiore, insieme a David Ferrer e Tomas Berdych. Il serbo ha definito il suo nuovo coach Becker una vera leggenda, mentre lo svizzero si è detto entusiasta di poter lavorare con un idolo della sua infanzia come Edberg. Murray ha ricordato i primi tempi con Lendl al suo fianco e pensa che i nuovi allenatori possano rinvigorire i suoi avversari. “Durante i primi mesi in cui lavoravo con Lendl, mi sentivo leggermente nervoso negli allenamenti. Questa è una cosa buona, perché significa che per te è importante impressionare il tuo nuovo allenatore. Poi con il passare del tempo ti abitui ad avere vicino un ex campione. È un po’ la stessa cosa che succede quando hai una nuova fidanzata ed i primi tempi provi a far colpo su di lei ” Sulla nuova moda in auge nel circuito poi Murray si è detto entusiasta: “ Penso che sia una gran cosa avere tutti questi ex giocatori, che ora sono diventati allenatori. È bello vedere Becker, Chang, Lendl e Ivanisevic camminare per lo spogliatoio. Mi piaceva moltissimo guardarli giocare, quando ero piccolo”.
Un entusiamo che sembra aver contagiato anche Roger Federer, che parla del suo nuovo allenatore, Stefan Edberg, più come un grande fan, che non come un “allievo”. I due hanno iniziato a lavorare insieme durante la preparazione a Dubai e da questo Australian Open collaboreranno anche nei tornei, per, almeno inizialmente, dieci settimane. “Non vedo l’ora di vivere ogni settimana che passerò con lui” ha dichiarato lo svizzero. “Sono davvero felice che lui abbia accettato la mia offerta. Francamente non credevo fosse interessato alla cosa, perché lui ha una vita al dì fuori del tennis.”
Un coach che al 17 volte campione di Slam evoca felici ricordi d’infanzia: “Ricordo la sua epoca, le sue immagini alla televisione. Per me è molto eccitante poter frequentare Edberg, anche semplicemente uscire e parlare con lui. La mia idea iniziale era quella di provare a chiedergli di collaborare con me. Poi, se anche lui non avesse accettato, per lo meno avrei avuto l’occasione di passare del tempo con un eroe della mia infanzia. Una cosa che mi avrebbe comunque dato grandissima motivazione.”
Nessun Commento per “FEDERER, MURRAY E LA FEBBRE DEGLI ANNI ‘80”