
IL GRANDE SPETTACOLO DEL GARDEN
Roma – Il Roma Open Garden si conferma appuntamento di prestigio nella lunga stagione sulla terra rossa e manda in archivio un’ennesima edizione all’insegna del grande tennis. La 19.ma replica del Challenger capitolino ha offerto un colpo d’occhio straordinario sulle nuovissime tribune del Tennis Club Garden, in grado di accogliere il doppio delle presenze rispetto agli anni passati e sempre gremite durante l’intera settimana di gare. Impeccabile la macchina organizzativa affidata all’addetto-stampa di MondoAce Mario Laurenti e all’inossidabile Ezio Pancho Di Matteo, numero uno del Circolo di Via delle Capannelle. Durante la cerimonia di presentazione del Torneo Di Matteo ha voluto commemorare il socio Little Tony consegnando a Giorgio D’Antonio, presidente della Scuderia Ferrari Appia Antica, una targa in suo ricordo.
Sul campo ha trionfato il ventottenne tedesco Julian Reister, dotato di un tennis molto fisico e con un’ottima esperienza nei Challenger. L’ostacolo più duro per Reister è stato il nostro Marco Cecchinato, forse il migliore degli azzurri presenti nel main-draw del Garden, autore di un ottimo torneo che ha confermato i suoi grandi progressi degli ultimi tempi. Il ventunenne siciliano è ora seguito dall’ex Davisman Cristian Brandi che sembra averlo migliorato soprattutto nella capacità di ricorrere a più soluzioni di gioco, con una maggior facilità nello scendere a rete per chiudere prima lo scambio. Dopo aver battuto l’ostico marocchino Lamine Ouhaba e aver vinto un appassionante derby contro Lorenzo Giustino, allievo dell’Accademia catalana di Sergi Bruguera, Cecchinato ha reso dura la vita a Reister in semifinale, arrendendosi solamente al terzo set al termine di quasi due ore di gioco.
Nella parte bassa del tabellone, Filippo Volandri non ha tradito le aspettative del pubblico capitolino regalando grandi emozioni nel match vinto 4/6 6/1 6/1 contro Miloslav Mecir, figlio e omonimo del “Gattone” slovacco, oro olimpico a Seul e numero 4 al mondo nel 1988. Il tennista livornese, numero 2 del seeding, si è poi arreso in semifinale contro l’uruguaiano Pablo Cuevas, ottimo terraiolo e già vincitore del doppio al Roland Garros del 2008. Cuevas aveva in precedenza eliminato Paolo Lorenzi, uscito precocemente al pari di Potito Starace e Gianluigi Quinzi.
Nella finalissima Resiter ha regolato Cuevas 6/3 6/2, sfruttando le non perfette condizioni fisiche dell’uruguaiano reduce da due interventi al ginocchio destro. Nel doppio, successo della coppia formata dal romeno Radu Albot e dall’australiano Artem Sitak, vittoriosi al super tie-break sul duo azzurro Arnaboldi-Cipolla.
SINGOLARE Semifinali J.Reister (Ger) b. M. Cecchinato (ITA) 6/2 2/6 6/4 ; P.Cuevas (Uru) b. F.Volandri (Ita) 6/3 6/2 – Finale JULIAN REISTER (Ger) b. Pablo Cuevas (Uru) 6/3 6/2
DOPPIO Finale ALBOT-SITAK (Rom-Aus) b. Arnaboldi-Cipolla (Ita) 6/4 2/6 11/9
Nella foto, il vincitore Julian Reister con il presidente del Garden “Pancho” Di Matteo
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