
IL PRESTIGIO DI KEY BISCAYNE
Da appassionati di tennis sappiamo bene che i tornei prendono il nome da quello che è il principale sponsor del momento. Accade così che nel corso degli anni tali tornei si chiamino in modo diverso, generando una confusione che viene spesso superata dando confidenzialmente all’evento il nome del luogo dove si tiene (quando anch’esso non cambia di continuo). Fatta eccezione per i primi due anni della sua esistenza (1985 e 1986), quello che oggi chiamiamo “Sony Open Tennis” è sempre stato giocato a Key Biscane in Florida e da allora lo si identifica con questo nome. Nel corso della sua storia è stato anche “Lipton International Players Championships”, “Ericsson Open”, “NASDAQ-100 Open” e “Sony Ericsson Open”.
Il torneo fu fondato da Butch Buchholz, ex giocatore americano dal notevole palmares da Junior (quattro Slam vinti tra il 1958 e il 1959), con lo scopo di farlo diventare il torneo più importante della prima parte dell’anno (a quell’epoca l’Australian Open veniva giocato in dicembre). A tal proposito ebbe subito modo di battezzarlo “Winter Wimbledon” con lo scopo di dargli maggior prestigio. Per mettere in pratica il suo progetto, Buchholz si presentò da ATP e WTA proponendo di mettere di tasca propria il prize money (1,8 milioni di dollari, quell’anno secondo solo a Wimbledon e allo US Open) e di dare alle due associazioni una percentuale sui biglietti e sui diritti televisivi chiedendo in cambio di poter gestire il torneo per quindici anni.
Le due associazioni accettarono immediatamente ed il torneo iniziò la sua storia a Delray Beach nel febbraio del 1985. La finale tutta americana tra Tim Mayotte e Scott Davis fu vinta dal primo al quinto set. Nel torneo femminile, esordio stellare tra le eterne rivali Martina Navratilova e Chris Evert, con l’ex giocatrice di origine ceca che si impose in due set. La realizzazione dei desideri di Buchholz fu immediata: il torneo di Key Biscane è diventa immediatamente un evento di grande prestigio. Verrà vinto sei volte da Andre Agassi, tre da Pete Sampras e da Ivan Lendl. In tempi più recenti sono tre i successi di Novak Djokovic (che è anche l’attuale detentore del titolo) e due quelli di Roger Federer. Il torneo femminile non è stato da meno: cinque i successi di Steffi Graf, altrettanti per Serena Williams e tre per sua sorella Venus, con le doppiette di Arantxa Sanchez, Monica Seles, Martina Hingis, Kim Clijsters e Victoria Azarenka. A difendere il titolo quest’anno è Agnieszka Radwanska che lo scorso anno ha battuto in finale Maria Sharapova.
Oggi quello di Key Biscayne è uno dei più grandi tornei del circuito (dopo gli Slam) in termini di spettatori: 300.000 nel 2010, 316.000 circa nel 2011 ed è uno dei pochi eventi extra Slam a durare oltre la settimana (12 giorni) con tabelloni di 96 giocatori e altrettante giocatrici. Nel 2006 fu il primo torneo negli Stati Uniti ad introdurre il challenge nel regolamento. Una curiosità: nella storia del torneo, tre finali non furono giocate del tutto o parzialmente. Nel 1989 Thomas Muster fu costretto a rinunciare alla finale dopo essere stato investito da un ubriaco la sera precedente (incidente che lo tenne su una sedia a rotelle per mesi), nel 1996 Goran Ivanisevic si ritirò per problemi al collo e nel 2004 Guillermo Coria fece altrettanto per problemi di calcoli renali.
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