
WAWRINKA: “PENSAVO A ROMA COME AL MIO TRAMPOLINO…”
Tennis – Stan Wawrinka non è riuscito a sbloccare il suo momento di incertezza nemmeno al Foro Italico. Meno male che, prima dei French Open, ha un altro torneo da disputare a Ginevra per tentare di riconquistare la fiducia in se stesso. Effettivamente la stagione sul “rosso” che tanta gloria aveva riservato al campione del Roland Garros nel 2015, quest’anno non è cominciata bene per lui: a Monte Carlo lo svizzero ha perso al terzo turno da un Nadal che tutti davano per spacciato, a Madrid ha ceduto subito a Kyrgios e oggi, a Roma, ha perso di nuovo al terzo round contro Monaco.
Stan, dopo il primo set vinto al tie-break, che cosa è cambiato?
Non ho servito bene e ho sbagliato il timing in qualche occasione. Ho lottato e ho cercato soluzioni, ma alla fine non ho trovato il giusto equilibrio tra il gioco di difesa e quello di attacco. Non è stato un buon livello quello da me espresso oggi in campo.
Come puoi fare a difendere il titolo di Parigi se non cambierà qualcosa?
Ma il mio tennis c’è, è solo in partita che non riesco a dare il meglio. So che questa situazione può cambiare in un attimo, anzi mi aspettavo di ripartire proprio dagli Internazionali d’Italia… invece ancora una volta sono rimasto deluso. Per fortuna ho ancora la prova di Ginevra per disputare qualche match.
Quindi rimani fiducioso?
Al momento, devo essere sincero, sono piuttosto spiazzato da questo pessimo risultato ma, come dicevo, ho ancora un po’ di margine per cambiare lo stato delle cose.
Di solito i tennisti non amano competere la settimana che precede uno Slam…
E’ vero, anche per me era così. Però quest’anno avevo programmato di giocare comunque questo nuovo torneo nato nel mio Paese. Una coincidenza quanto mai positiva visto come mi stanno andando le cose al momento… lì al massimo sono 4 incontri e la finale si disputa di sabato. Meglio di così!
Pensi che il tuo blocco sia più mentale oppure di preparazione?
E’ una combinazione di cose, perché se giochi bene e la testa non segue cambia tutto totalmente. Se la forma c’è, però, come ho detto può bastare un niente a riportare le cose a posto.
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