
FEDERER: FELICE DI ESSERE DI NUOVO QUI
Londra (Regno Unito) – Anche i grandi tremano, perché scrivere una nuova pagina di storia non è mai un’impresa semplice.
Il match di oggi è stato vissuto in maniera intensa da Roger Federer: tra la voglia di portare a casa il risultato, e i flashback dell’incontro di New York contro Novak Djokovic, lo svizzero ha dovuto raccogliere tutte le proprie energie per non perdere la concentrazione, rimasta altissima per tutta la durata dell’incontro.
Cosa hai provato oggi scendendo in campo?
Speravo di fare un buon match è così è stato, anche perché volevo regalarmi l’opportunità di arrivare di nuovo in finale. Purtroppo negli ultimi due anni non sono riuscito a centrare l’obiettivo e questo per me è un piacevole ritorno. Due anni fa quando persi contro Berdych fu qualcosa di sconvolgente a livello mediato e la sconfitta nei quarti contro Tsonga, lo scorso anno, è stata dura da accettare perché avevvo comunque giocato bene. Jo comunque aveva fatto il suo dovere e a me non restava che attendere un altro anno per prendermi la rivincita. Oggi finalmente sono qui. Sono molto contento perché ho raggiunto il mio obiettivo e l’ho raggiunto per me stesso.
Cosa pensi abbia fatto la differenza oggi?
Innanzi tutto la superficie. Nei primi due set non ci sono stati scambi lunghi e questo in qualche modo mi ha sorpreso: il gioco si è diretto più su prime di servizio e vincenti. Questo ha reso il match meno fisico e in qualche modo meno prevedibile. Ad esempio quando non ho sfruttato le occasioni che mi si sono presentate nel terzo set pensavo che poi le avrei pagate, cosa a cui sono andato vicino quando lui ha avuto il break point verso la fine del set, però per fortuna sono riuscito a mantenere sotto controllo il gioco. Credo che la superficie mi abbia dato un piccolo vantaggio e io l’ho saputo cogliere al meglio dimostrandomi aggressivo, specie nel terzo set in cui entrambi abbiamo giocato molto bene.
Probabilmente domenica giocherai contro Andy Murray, come vedi questo confronto?
Ci siamo scontrati tante volte: contro di lui ho perso a Montreal, poi l’ho battuto agli Us Open e poi per tre volte consecutive alla fine dell’anno. Questi ultimi risultati positivi sono stati un’iniezione di fiducia, perché quella sconfitta era stata dura da digerire. Non ci siamo scontrati in finali perché spesso i nostri sorteggi ci hanno fatto incontrare prima o giocare contro avversari che ci hanno estromesso dal gioco a loro volta. Sono comunque sicuro che sarà un bel match, perché entrambi abbiamo voglia di vincere ed ciascuno di noi ha delle motivazioni particolari che lo spingono alla conquista del trofeo.
Oggi il pubblico era decisamente dalla tua parte, quale pensi possa essere la situazione domenica?
In realtà penso che all’inizio le persone presenti sugli spalti abbiamo mantenuto un certo equilibrio. Credo che qualcosa sia cambiato tra il terzo e il quarto set e alla fine il sostegno si era spostato decisamente dalla mia parte e questo mi ha fatto davvero piacere. Penso che se in finale domenica ci sarà Murray sarà ancora più divertente. E’ una sfida nella sfida giocare contro ‘l’eroe nazionale’, ma spero comunque che qualcuno sugli spalti possa fare il tifo anche per me. E’ particolare l’attenzione che la gente gli dedica qui e sono sicuro che con il tempo raggiungerà traguardi sempre più importanti, perché ha davvero tutte le qualità che servono.
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