
KVITOVA, L’AGGRESSIONE RIPORTA ALLA MENTE ALCUNI PRECEDENTI
Tennis. Quello che è capitato a Petra Kvitova poteva avere dell’inedito, se solo non fosse uno degli episodi già presenti nella storia del circuito Wta.
L’aggressione della n.11 Wta, operata d’urgenza alla mano, ha subito riportato indietro nel tempo tutti gli appassionati di tennis che non credevano ai loro occhi leggendo la notizia. (Qui per leggere i dettagli) Non si pensava certamente di dover rivivere episodi del genere, ma purtroppo dal 1993 al 2016 sembra non essere cambiato nulla. Le vittime, sempre loro, le donne del circuito Wta che tutto l’anno lottano sia fisicamente che psicologicamente per arrivare in vetta al ranking, pregando di non incontrare ostacoli. Invece, ancora una volta, l’ostacolo enorme c’è: Petra Kvitova a causa dell’aggressione dovrà rimanere ferma almeno 6 mesi, senza alzare pesi, per poter avere una possibilità di ritornare competitiva in campo. Ma alla ceca tutto serviva, tranne che questa lunga pausa, che non le permetterà subito di rientrare nella top10, come aveva progettato.
Era il 1993 quando Monica Seles subí un’aggressione simile, durante un match del torneo di Amburgo. Almeno agli occhi di chi la ricorda. La jugoslava aggredita con un coltello da un fanatico della tedesca Steffi Graf, vide interrotta la sua carriera quando era ai vertici del ranking. Tornò, ma quella vicenda rimase impressa nella sua biografia. Per questo appena saputa la notizia della Kvitova, con un accenno di lieto fine perché come ha scritto lei stessa “Sono fortunata ad essere viva”, si è ripiombati nel passato.
Altri precedenti simili: ricordiamo nel 2007 la russa Anna Chakvetadze rapinata in casa per $260.000, nonostante la presenza della famiglia. O il caso del rapimento, poi smentito di Jelena Dokic.
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