
ALLONS ENFANTS DE LA PATRIE
Lione (Francia) 17 Settembre 2010 – Volano i bleus nella prima giornata della semifinale di Davis che li oppone all’Argentina. Lo strano duo composto da Michael Llodra e Gael Monfils porta infatti a casa entrambi i singolari di apertura, scavando un solco che potrebbe rivelarsi decisivo. Llodra e Monfils, dicevamo. Difficile immaginare un duo più difforme, soprattutto da un punto di vista stilistico. Tanto classico ed elegante il parigino, quanto “personale” e dinoccolato il ragazzo originario delle Antille (anch’egli nato nella capitale transalpina, ad onor del vero). Un aspetto vagamente altero per Michael, la guasconeria di chi viene dalla banlieu per Gael. Ma in questo pomeriggio lionese i due sono uniti, davanti ad un pubblico numeroso e chiassoso, a portare avanti il tricolore di Francia, vicino ad una finale che manca da otto anni. L’Argentina appare destinata a fermarsi ancora una volta in semifinale, obiettivo raggiunto per sei volte negli ultimi nove anni, con solo due finali e, soprattutto, senza cogliere la prima vittoria della storia albiceleste, nonostante il tifo entusiastico di un folto plotone di sudamericani piazzato dietro la sedia dell’arbitro.
Copione rispettato. Aprono la sfida Michael Llodra e Juan “Pico” Monaco. L’argentino non attraversa un gran periodo, a volere essere generosi, e la rapida superficie allestita al Palais des Sports de Gerland non si proponeva certo di risvegliare l’animo di guerriero del ragazzo di Tandil. A differenza del grande assente, suo concittadino, Juan Martin Del Potro, Monaco dà il suo meglio su superfici lente. La partita non ha certo sorpreso, ne’ poteva farlo, dal punto di vista tecnico. Costanti gli attacchi del francese, continui i tentativi dell’argentino di ricacciarlo indietro. Llodra non ci è parso al meglio, forse condizionato dalla posta in palio, ed ha concesso qualche chance di troppo a Monaco, tenendo conto della superficie e dei recenti risultati. L’argentino è infatti andato in vantaggio di un break, ma ha sciupato il vantaggio con due doppi falli dopo una chiamata “elettronica” a suo sfavore.
Il servizio, parte 1. Dopo questo inizio un po’ stentato, Llodra ha iniziato a controllare il match con il servizio, ed ha lasciato poco spazio all’avversario. Un secondo break nell’undicesimo game ha portato il primo set in casa francese. Un secondo set scarno è invece terminato nelle mani di Pico, bravo a capitalizzare l’unica palla break del set. 6-4 il punteggio. Da lì però il servizio del transalpino è divenuto sostanzialmente inaccessibile all’avversario, che ha potuto aspettare con pazienza i due break (uno per set) che hanno sancito il 7-5 4-6 7-5 6-3 finale, un punteggio fin troppo equilibrato per quello che si è visto in campo, o almeno rispetto all’impressione che molto difficilmente Llodra si sarebbe lasciato sfuggire questo fondamentale punto.
Cade Re David. David Nalbandian non avrà mantenuto le promesse a livello individuale, ma in Davis le sue prestazioni sono state sempre all’altezza del suo talento cristallino. Un parziale di 20-4 in singolare parla chiarissimo. Eppure oggi David non è stato all’altezza di questa fama, arrendendosi in quattro set a Gael Monfils senza trovare il bandolo della matassa in un match atipico come spesso capita quando il transalpino è in campo. I precedenti (2-1 per Gael fino ad oggi) potevano far pensare ad un match difficile, ma si poteva sperare nell’effetto Davis.
Il servizio, parte 2. Sicuramente Monfils ha costruito il suo successo intorno ad un servizio particolarmente efficiente, che gli ha fruttato 27 ace e diversi vincenti aggiuntivi in un match non particolarmente lungo (6-4 2-6 6-4 6-3 il punteggio). Eppure Nalbandian poteva vincerla e crediamo non abbia ben capito il perche’ della sconfitta. Dopo un inizio pessimo, che lo poneva sotto di due break, l’argentino ha parzialmente rimontato, ed ha dominato o quasi il secondo set dopo avere rischiato di subire il break in apertura. Monfils sembrava condannato al suo ruolo di intrattenitore, esibendosi in tentativi di recupero velleitari e potenzialmente autolesionistici.
Suicidio argentino. La partita sembrava cambiata e strettamente nelle mani del ventottenne di Cordoba, quando il terzo set finiva per sbilanciarsi in favore di Monfils grazie ad un inatteso ed incompreso break nel terzo gioco. Un vantaggio preziosissimo quando si possiede il servizio di Gael, e così da un Nalbandian in controllo ci si ritrovava rapidamente con la Francia avanti per due set ad uno (e con il peso psicologico dell’1-0 portato da Llodra).
Rimonta? No. Il quarto set si apriva con il lato miglior di Nalbandian. Ritrovando il suo tennis, l’argentino strappava il servizio all’avversario, issandosi ad un prezioso 3-0. Una rimonta appariva possibile, per il Re della Davis. Niente di più sbagliato: David aveva in serbo il peggio di se’: sei game da dimenticare, ed un match consegnato all’avversario ed al festante pubblico lionese. 2-0 Francia, con il doppio Clement-Llodra chiamato a cogliere il punto decisivo contro Schwank e Zeballos. Non sembra lontana la finale per i tricolori.
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