
LENDL: “ORA ANDY PUO’ VINCERE ANCHE SULLA TERRA ROSSA”
Tennis – Nonostante la sconfitta subita ad Acapulco la scorsa settimana contro il bulgaro Dimitrov, Andy Murray appare molto fiducioso riguardo le sue condizioni fisiche.
Dal suo ritorno in campo, dopo l’operazione alla schiena dello scorso autunno, lo scozzese non aveva avuto finora segnali troppo positivi. Nel torneo messicano invece le cose hanno iniziato a prendere la piega giusta, regalando al detentore dell’ultimo Wimbledon, una serenità propedeutica per il futuro.
“I primi match giocati da quando sono tornato nel circuito sono stati molto duri, ma ora finalmente mi sento bene” ha dichiarato lo stesso Murray. “La settimana scorsa in Messico ho giocato quattro partite in quattro giorni ed in tre occasioni sono finito al terzo set terminando tardi i match. Nonostante tutto al risveglio il giorno dopo, per la prima volta dopo l’operazione, mi sentivo in gran forma. Le cose stanno andando bene, il mio recupero totale è vicino e questo è fantastico”
Dello stesso avviso il suo coach Ivan Lendl, visibilmente soddisfatto dei progressi dimostrati in campo da Murray
“Parlando con Andy ho capito che quella contro Dimitrov è stata la sua migliore prestazione dal ritorno in campo. Grazie a match come questi si riacquista la fiducia necessaria per cancellare i tipici dubbi post infortunio” ha affermato Lendl a margine della Giornata Mondiale del Tennis.
L’ex campione ceco, che in carriera ha dovuto spesso fare i conti con i problemi alla schiena, si è poi sbilanciato spingendo il suo pupillo verso una stagione ricca di soddisfazioni, azzardando anche possibili successi su quella terra battuta spesso “nemica” dello scozzese: “Ho sempre pensato che i campi in terra battuta sollecitino meno la schiena, che non viene messa sotto pressione nonostante scambi sempre molto lunghi. Andy ha sempre giocato condizionato dall’infortunio sulla rossa, ma ora che il problema è risolto, anche le paure devono passare dando spazio alla fiducia. Per vincere sulla terra battuta sono fondamentali forza fisica e pazienza, tutte qualità che Andy possiede. Non vedo alcun motivo per il quale quest’anno lui non debba avere una stagione ricca di successi anche sul rosso”
Magari centrando il successo a quel Roland Garros che nel 1984 vide trionfare per la prima volta in uno Slam proprio l’ex tennista ceco che, per l’occasione si prese il lusso di rimontare sotto di due set, in una finale straordinaria, uno come John McEnroe che in seguito indicò quella come la peggiore sconfitta della sua carriera.
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