
MADRID, TORNEO MAGICO
Tennis. Uno dei tornei più patinati ed attesi della stagione è alle porte. Il Mutua Madrid Open, già Mutua Madrileña Madrid Open ed ancora prima Madrid Masters, prenderà il via da domenica. Secondo torneo del circuito Masters 1000 su terra rossa della stagione vede lo swing europeo su mattone tritato entrare nel vivo.
Si tratta di un torneo molto giovane rispetto ai suoi “colleghi”. Ha preso le mosse ospitato dalla capitale spagnola solo nel 2002 dopo aver girato il nord Europa: prima a Stoccolma (dal ’90 al ‘94), poi nel 1995 ad Essen, infine a Stoccarda dal 1996 al 2001 sempre sotto la classificazione di Atp Masters Series. Nel 2002 l’approdo dapprima alla Madrid Arena casa dei tennisti fino al 2008 quando il torneo optò per un cambio di superficie spostandosi da Casa del Campo, la zona della precedente struttura ospitante, al Manzanares Park Tennis Centre dove sorse il monumento spagnolo al tennis cui dobbiamo dedicare una doverosa parentesi.
Il Taj Mahal del tennis. Soprannominato così dal suo factotum, colui che più di tutti ha voluto la creazione di questa imponente ed avveniristica struttura che dal 2009 ospita il torneo Masters 1000 e Premier Mandatory di Madrid su terra battuta. Caja Magica, Magic Box, Boȋte Magique, chiamatela come volete, la sostanza resterà sempre la stessa, perché la magia è universalmente riconosciuta. Una struttura che ha precorso i tempi per tecnologia segnando la strada su cui poi si è avventurato anche il torneo dei Championships. Madrid è l’unica kermesse che può vantare infatti ben tre campi di terra con tre tetti indipendenti i quali all’occorrenza possono proteggere i match dalla pioggia o possono essere chiusi parzialmente per evitare i disagi dovuti all’eccessivo vento. Tanto per entrare nella prospettiva giusta: Melbourne possiede solo due campi con tetto, Wimbledon ha finalmente installato il tetto mobile sul centrale solo qualche anno fa. Per quanto riguarda gli altri 1000 inutile parlarne, Madrid è un unicum. Frutto del genio di Dominique Perrault, archistar francese, la costruzione incanta non solo per le facilitazioni dovute alla copertura, ma anche per il materiale di costruzione (ferro, legno e vetro) che la rendono stilisticamente riconoscibile. Il contenitore ideale per uno spettacolo come quello che andremo a riassaporare tra qualche giorno. Ma soprattutto l’ideale dimora di un personaggio, quale il proprietaria del torneo, che vive per distinguersi e distinguere il suo gioiello da tutti gli altri.
Dal trofeo di diamanti alla terra blu. Parliamo ovviamente del proprietario del torneo, mister Ion Tiriac. Ex tennista romeno che in coppia con il più noto Ilie Nastase formò un team di doppio quasi imbattibile che portò a casa il Roland Garros 1970 ed aiutò la nazionale romena a raggiungere più di una finale di Davis negli anni ’70. Ma il buon Tiriac, che lo scorso anno fu introdotto nella Tennis Hall of Fame, non si accontentò dei successi sul campo e dopo essersi ritirato diventò un businessman di successo nella Romania post-comunista. Imprenditore, banchiere, un po’ Tony Stark un po’ emiro arabo quel che è certo è che non ha mai amato sentirsi accostato alla “massa”. Nel 2011 fece scalpore l’introduzione del nuovo trofeo che avrebbero ricevuto i vincitori del torneo: in oro incastonato con diamanti da 18 carati, una cosa piuttosto sobria oltre che economica. Costato “diversi milioni” come affermò lo stesso designer svizzero che lo mise a punto, ha contribuito a rendere ancor più regale la kermesse spagnola. Fantascientifica addirittura la decisione del 2012 di cambiare il colore (e di conseguenza) la consistenza della terra che avrebbe ricoperto la superficie dei campi. Dal classico rosso ad un blu shocking che ha fatto infuriare non poco i giocatori i quali hanno da subito messo in evidenza l’eccessiva scivolosità della nuova terra (Nadal e Djokovic minacciarono addirittura di non tornare più a Madrid se non si fosse messo fine all’esperimento, in quell’edizione vinse Federer che potrebbe giocare anche sulla carta di giornale). Alla fine il tentativo, che molti addussero addirittura ad una trovata di marketing in favore dello sponsor principale la compagnia assicurativa Mutua Madrileña, durò lo spazio di un anno, nel 2013 infatti si tornò ad una più consona terra rossa e vissero tutti felici e contenti sebbene con la sensazione che le trovate dello zio Ion non siano finite.
Tornando per un attimo al tennis giocato snoccioliamo qualche numero. I tennisti Atp con più vittorie a Madrid dal 2002 restano a pari merito Rafael Nadal e Roger Federer con tre successi ciascuno mentre dal lato del doppio dominano i soliti Bryans con ben cinque acuti. Vedremo se nella prossima edizione ci saranno assestamenti in questa speciale classifica. Parlando in termini di Wta è Serena Williams a fare la parte della padrona con due successi a partire dal 2009 nelle ultime due edizioni. Nel doppio le nostre Errani e Vinci andranno alla ricerca del bis dopo il primo successo targato 2012.
Lo scorso anno Rafael Nadal e Serena Williams stravinsero le rispettive finali opposti a Stanislas Wawrinka e Maria Sharapova rispettivamente. Ora nel 2014 lo spagnolo è ancora alla ricerca di conferme sulla terra mentre la statunitense ha come al solito già in tasca il Premier di Miami. La concorrenza è alta e sarà molto agguerrita. La cornice come al solito sarà magica.
Nessun Commento per “MADRID, TORNEO MAGICO”