
MATCH TRUCCATI, LA LETTERA ANONIMA DI UN GIOCATORE
TENNIS – Non basta nemmeno l’inizio degli Australian Open a placare il terremoto sulle partite truccate. La bufera che ha coinvolto diversi esponenti, soprattutto del circuito maschile in riferimento a Challenger e Futures, non accenna a terminare e, al contrario, i sospetti sugli incontri ATP cominciano a farsi sempre più insistenti.
A contribuire a tutto ciò, è arrivata una lettera anonima alla redazione di TenisChile, firmata da un giocatore professionista che non intende rivelare il suo nome. Tra intromissioni di personaggi poco chiari alle autorità e tennisti collusi con gli ambienti meno raccomandabili, emergono dettagli che potrebbero incentivare la prosecuzione delle indagini con nuovi risvolti.
“Sono un giocatore professionista con dei punti in classifica ATP, ho partecipato a tornei Challenger e Futures e non voglio rivelare la mia identità, perché il tennis è la mia passione e la parte principale della mia vita. Non ho intenzione di lasciarmi trascinare in questa storia, soprattutto perché la mia famiglia ha fatto dei sacrifici importanti per le soddisfazioni ottenute in questi anni. Ma ci sono episodi che non possono passare inosservati: tempo fa, una persona mi ha avvicinato, offrendomi 1500 $ per perdere al primo turno di un Futures. Ho rifiutato e ho vinto quel match, arrivando al secondo turno e ottenendo 200 $ di premio qualificazione. Una somma inferiore a quella che mi era stata offerta, ma ho pensato di accettare la cifra. Una settimana dopo si è ripresentata la stessa situazione, ma con 2000 $ sul piatto: il nervosismo di quel periodo mi ha portato a perdere il match, ottenendo comunque la quota per la partecipazione all’evento, ma stavolta ho accettato la quota e l’ho usata per finanziarmi i trasferimenti di torneo in torneo. Sono riuscito a pagarmi cose che, con i soldi dei miei genitori e i miei risparmi, non avrei potuto permettermi. Quando si è in difficoltà economiche, la voglia di accettare è enorme. Il problema emerge quando cominci ad ascoltare la storia delle sanzioni, delle multe e delle squalifiche. Ero già intimorito, ma dopo che in Argentina vinsi 61 62 contro un giocatore che non aveva mai perso un set prima, capii che c’era qualcosa che non andava nel suo comportamento: mi resi subito conto di quello che aveva fatto, perché c’ero passato anch’io. Non voglio fare il mio nome sia perché sono coinvolto allo stesso modo, sia perché non biasimo quel ragazzo. Tra Challenger e Futures si contano più sacrifici che premi e soddisfazioni: i giocatori vanno incentivati a perseguire la propria passione, anche e soprattutto con premi adeguati, in modo da non cadere in facili trappole com’è successo a me e a centinaia di miei colleghi. Siamo nel torto, ma abbiamo una battaglia da portare avanti”.
Questa, la lettera integrale pervenuta alla redazione cilena. Un vero e proprio calderone pronto ad essere scoperchiato, un puzzle a cui mancano solo i colori dei tasselli, ma che sembra essere già completo nella mente delle autorità. Dove si arriverà con il marcio del tennis? Anche i big possono rischiare o è solo un problema dei giocatori minori? La giustizia e le analisi degli organi competenti faranno il loro corso.
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