
MONTECARLO, NADAL DALLA PARTE DI MURRAY
Tennis. È stato sorteggiato il tabellone del Montecarlo Rolex Masters 2013. Senza Roger Federer – che ha deciso di rinunciare per dosare energie psicofisiche nonostante la wildcard offertagli – e David Ferrer – problemi fisici per lui, rientro previsto a Barcellona -, la curiosità riguardava più che altro il destino di Rafa Nadal, numero 3 del seeding ma numero 1 de facto qui e sulla terra rossa in generale; chi se lo becca? Nole o Andy?
Ebbene, toccherà a Murray l’eventuale semifinale col fenomeno maiorchino. Uno scoglio apparentemente insormontabile per lo scozzese (ma un po’ per tutti a dire il vero), che su questa superficie non ha mai brillato. Ma andiamo con ordine. Partiamo con l’analizzare il cammino di quello che è a tutti gli effetti il numero 1 del tabellone, Novak Djokovic. Il serbo ci aveva fatto un po’ preoccupare – e dubitare – dopo l’infortunio alla caviglia rimediato durante il match di Coppa Davis contro Sam Querrey, ma sarà regolarmente al via. L’esordio contro uno tra Gimeno-Traver e Youzhni non dovrebbe rappresentare un ostacolo – caviglia permettendo -, mentre qualche insidia in più potrebbe arrivare dal terzo turno, dove troverà sulla sua strada uno tra Juan Monaco (nel primo turno impegnato contro Klizan), John Isner e Ernests Gulbis. I veri, potenziali pericoli arriveranno con tutta probabilità dai quarti, dove potrebbe esserci la rivincita di Indian Wells contro Juan Martin Del Potro. Potrebbe, perché al gigante di Tandìl toccherà un esordio tutt’altro che soft, contro il vincente di Tomic-Dolgopolov; in caso di successo argentino possibile incrocio con Raonic nel terzo turno.
Nella parte bassa troviamo Tomas Berdych – testa di serie numero 4 e principale candidato al posto in semi con Djokovic -, Richard Gasquet (7) e i nostri Andreas Seppi e Fabio Fognini, costretti subito al derby (gli head-to-head sorridono all’altoatesino, in vantaggio 4-1, anche se l’ultimo scontro sulla terra di Bucarest l’ha vinto Fognini). Per Berdych il percorso sembra in discesa: probabile esordio con Granollers, poi il vincente del derby azzurro o Stepanek, quindi eventuali quarti con Gasquet, che, dopo un probabile gustoso esordio contro il connazionale Paire, dovrebbe incrociare Cilic o Zeballos prima di affrontare il ceco. Tra i primi turni più interessanti, oltre a Isner-Gulbis e Tomic-Dolgopolov, da segnalare anche Raonic-Benneateau e Janowicz-Anderson.
Nella parte destra troviamo, come detto, Andy Murray e Rafael Nadal. Per lo scozzese probabile debutto contro Haase, poi subito un match insidioso contro Stan Wawrinka (Istomin e Monfils permettendo), quindi quarti di finale da favola con Tsonga; per il francese però gli ostacoli sono insidiosi: secondo turno con Davydenko, poi probabili ottavi con Melzer o Almagro. Veniamo dunque alla parte alta, in cui il toro di Manacor dovrebbe fare terra bruciata. Difficile non vederlo già in finale, quasi impossibile ipotizzarne l’eliminazione prima della semi con Murray. Per Rafa, a caccia del nono titolo consecutivo nel Principato, non c’è insidia che tenga; su questa superficie molti sono – e saranno – ridotti a meri, impotenti sparring partner per sessioni di allenamento più o meno intensive. Il probabile esordio con Verdasco (impegnato con Matosevic nel primo turno), dovrebbe essere una formalità (è vero, Fernando l’anno scorso ha vinto l’ultimo incontro sulla terra blu di Madrid, ma gli head-to-head dicono 13-1 per Rafa – e poi quella balzana terra blu lì non è mica polvere di mattoni); così come non dovrebbe rappresentare un problema il terzo turno con Kohlschreiber o Bellucci prima dell’ipotetico quarto con Tipsarevic (che però ha sulla sua strada uno tra Malisse e Dimitrov) o Simon.
Insomma, con un Nadal al 100% – ma anche al 90 – è difficile pensare a un altro vincitore. Djokovic, nonostante i dubbi legati all’infortunio, rimane comunque un serio candidato alla vittoria – non potrebbe essere altrimenti -, ma la sensazione è che con Rafa al top il divario sulla terra sia ancora considerevole. Un exploit di Murray più che improbabile appare quasi fantascientifico; la distanza di Berdych dai primi tre è più che siderale mentre Del Potro è ancora alla ricerca della continuità. Si va verso il nono sigillo maiorchino?
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