
NOVAK DJOKOVIC, NESSUN TORNEO PRIMA DI WIMBLEDON
Tennis – Come di consueto, Novak Djokovic, non parteciperà a nessun torneo sull’erba prima di Wimbledon. Il numero uno del mondo, che ha l’abitudine di prendersi un periodo di pausa dopo gli sforzi dei primi sei mesi dell’anno, si pensava potesse ripensarci per giocare uno dei due tornei (entrambi 500) che si disputano al Queen’s e ad Halle settimana prossima.
Le possibilità, però, hanno finito per sfumare. Secondo quanto riportato da Mike Dickson, giornalista del Daily Mail, Boris Becker ha già confermato che Novak non giocherà alcun torneo sull’erba. Naturalmente non esiste alcuna possibilità possa presentarsi al torneo di Nottingham la settimana successiva, al massimo potrebbe iniziare con ampio anticipo gli allenamenti sui campi dell’All England Lawn Tennis Club, o giocare una delle tante esibizioni che si tengono nei pressi di Wimbledon. Nel caso le parole di Becker venissero confermate dallo stesso serbo (con una probabilità del 99%), si proporrebbe una situazione inedita. Djokovic, infatti, arriverebbe a difendere il titolo conquistato lo scorso anno senza una partita ufficiale su questa superficie proprio dalla finale che lo ha visto trionfare contro Roger Federer 365 giorni fa, ma con una differenza decisamente importante: le settimane a separare Roland Garros e Wimbledon, quest’anno, sono tre.
Seppur abbia preso questa scelta da quattro anni a questa parte, conquistando comunque i Championships nel 2011 e nel 2014, la pausa ancora più lunga potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio. Djokovic, che ha giocato sull’erba prima di Wimbledon solo a ‘s-Hertogenbosch (2006), Queen’s (2007, 2008, 2010) e Halle (2009) senza mai vincere un titolo, potrebbe pagare una routine che quest’anno si è fatta più lunga e che, soprattutto, l’ha visto uscire sconfitto decisamente male dallo Slam parigino.
Ne sono successe tante negli ultimi tempi al numero uno del mondo. A partire dalle diatribe tra Becker, Vajda e Obradovic, fino ad arrivare alla finale persa settimana scorsa (dopo un torneo che sembrava già in tasca), è quindi evidente quanto il serbo non stia vivendo proprio in un clima di tranquillità. E’ da vedere come riuscirà a reagire, considerando quanto fatto nella prima parte di stagione, visto che ha ampiamente dimostrato di essere il giocatore più dominante del circuito, nonché quello più forte mentalmente e anche fisicamente. La parentesi Roland Garros, che ha senza dubbio messo in guardia giocatori e addetti ai lavori, c’è il rischio che faccia svoltare la carriera di Djokovic in due direzioni completamente diverse.
28 anni appena compiuti, numero uno del mondo, 8 Slam conquistati. Parliamo di uno dei giocatori più forti della storia di questo sport, che probabilmente ha saputo gestire in maniera perfetta ogni singolo momento della sua carriera e che ora, per la prima volta, si ritrova a combattere contro se stesso e contro le scelte prese al di fuori dal campo. A Wimbledon cambierà tutto, ci ritroveremo di fronte all’ennesima prova di forza di Nole o ci aspetta un’altra debacle?
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