
OLIMPIADI, LA CARICA DEGLI ESCLUSI
Manca ormai poco più di un mese all’inizio del torneo olimpico di tennis, che si terrà a Wimbledon per la seconda volta nella storia della competizione a cinque cerchi, 104 anni dopo l’edizione del 1908. La classifica dell’11 giugno, come abbiamo già avuto modo di spiegare, è quella che fa fede per le qualificazioni. I primi 56 giocatori di quella classifica hanno diritto di partecipare ai giochi.
Il regolamento del comitato olimpico internazionale, prevede però la partecipazione di massimo 6 atleti per ogni paese, quattro nel singolare più due nel doppio. Pertanto, se una nazione ha più di quattro atleti classificati tra i primi 56 giocatori nella classifica dell’11 giugno, alcuni di questi dovranno necessariamente rinunciare a partecipare. La discriminante è ovviamente quella della posizione in classifica, perciò possono prender parte ai giochi solo i primi quattro di ciascun paese. Per colpa di questo regolamento, sono stati esclusi dalla lista olimpica, pur essendo ricompresi tra i primi 56 del mondo: gli spagnoli Feliciano Lopez(numero 17), Marcel Granollers (22), Pablo Andujar(36), Juan Carlos Ferrero (38) e Albert Ramos(43) e i francesi Julien Bennetau(28) e Michael Llodra(51). Tra le donne sono fuori: la tedesca Mona Barthel(36), le russe Anastasia Pavlyuchenkova(34), Svetlana Kuznetsova(33) ed Ekaterina Makarova(54) e infine la ceca Iveta Benesova(53).
Il CIO prevede un ulteriore requisito per poter partecipare alle olimpiadi, ovvero la necessità di aver dato disponibilità, alla propria federazione, per poter essere convocati nelle squadre di Coppa Davis e Fed Cup. Per colpa di questo cavillo, tra gli uomini, sono fuori dai Giochi l’ucraino Alexander Dolgopolov ed il sudafricano Kevin Anderson. Tra le donne, invece paga a caro prezzo i cattivi rapporti con la federazione Marion Bartoli, che non potrà partecipare, pur essendo l’unica giocatrice transalpina tra le prime 56 del mondo. Per avere una rappresentante nel tabellone olimpico, la Francia ha chiesto che una delle otto wild card a disposizione del CIO e dell’ITF, venga assegnata ad Alize Cornet.
Queste le regole che valgono per tutti, alle quali però devono essere aggiunte quelle stabilite da ciascun comitato olimpico nazionale, che rischiano di tagliar fuori molti altri buoni giocatori. Il comitato tedesco ha stabilito che potranno partecipare ai giochi soltanto i tennisti teutonici, classificati tra i primi 24 del mondo. Questa scelta comporterebbe l’esclusione di Florian Mayer(29) e Philippe Kohlschreiber(34) tra gli uomini e di Julia Goerges (25) tra le donne. La federazione svedese utilizza dei criteri ancor più stringenti, visto che “concede” la partecipazione ai giochi soltanto a tennisti che occupano uno dei primi otto posti del ranking. Il risultato della politica del comitato del paese scandinavo sarebbe l’esclusione di Sofia Arvidsson. Curiosa anche la normativa stabilita dal comitato olimpico belga, che prevede la partecipazione dei soli giocatori capaci i qualificarsi almeno una volta per i quarti di un Master 1000 o per gli ottavi di un torneo dello slam. Questa regola comporta il paradosso che David Goffin, recente ottavo finalista a Parigi, potrà partecipare, mentre Oliver Rochus, nonostante sia tre posizioni più avanti in classifica, rimarrà a casa.
La ragione di queste regole è che i comitati olimpici nazionali, vogliono evitare di dover “mantenere” a Londra, degli atleti che non hanno la minima possibilità di raggiungere una medaglia. Un motivo valido, ma che ha dato adito a numerose polemiche, in vista delle liste definitive, che dovevano essere comunicate entro il 21 giugno. Il comitato nazionale svedese, alla fine, ha deciso di cambiare idea ed ha “concesso” la partecipazione a Sofia Arvidsson. Anche il comitato tedesco sembra esser disposto a derogare alla normativa, criticata anche da Roger Federer, il quale ha definito “uno scherzo”, l’esclusione di Mayer e Kohlschreiber. Chi invece sembra definitivamente tagliato fuori è Oliver Rochus, che oggi ha dichiarato di essere intenzionato a fare causa al suo comitato olimpico nazionale, per poter partecipare ai giochi olimpici.
Il caso più clamoroso è però quello indiano, dove la normativa c’entra ben poco. Leander Paes è il primo giocatore in classifica di doppio e doveva rappresentare il suo paese in coppia con uno tra Rohan Bopanna e Mahesh Bhupathi. Nessuno dei due potenziali compagni però, ha dato disponibilità a giocare in tandem con Paes, per una serie di dissapori avuti in passato tra i tre tennisti. Il numero uno indiano è arrivato anche a minacciare di disertare i giochi, ma alla fine sembra che si sia trovato un accordo: l’India avrà due coppie in tabellone, una composta da Bhupati e Bopanna ed un’altra composta da Paes e Vardhan, carneade numero 328 del mondo, unico apparente beneficiario della vicenda.
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