
RANKING ATP, FERRER SCAVALCA NADAL
Tennis. È finito un altro Roland Garros e se lo è aggiudicato – neanche a dirlo – Rafael Nadal, che ha messo in bacheca l’ottava coppa dei Moschettieri in 9 anni. Numeri impressionanti. Quella tra il campione di Manacor e il torneo parigino è ormai una sorta di relazione diadica, un connubio indissolubile. Nadal vincente a Parigi è quasi una certezza, una verità immutabile e precostituita. E non c’è Nole che tenga. Il serbo ha dovuto rimandare i propositi di Career Grand Slam, arrendendosi al bulimico tiranno del rosso al termine di una (semi)finale altalenante e incerta fino all’ultimo. La passeggiata finale con Ferrer, per Rafa, è stata mera formalità. Ciononostante il piccolo David, l’operaio del tennis, quello eufemisticamente ‘non bello da vedere’ ma maledettamente concreto e tignoso, si è tolto una bella soddisfazione raggiungendo a 31 anni suonati la sua prima finale Slam. Nessuno, obiettivamente, si aspettava andasse oltre. Un risultato di tutto rispetto che consente al tennista di Javea di scavalcare nel ranking mondiale proprio il suo giustiziere a Parigi. Nadal, quindi, nonostante i record e una prima metà di stagione impressionante, fa un passo indietro in classifica, scivolando al numero 5. Tutto questo succede perché Ferrer ha migliorato il risultato ottenuto lo scorso anno (semifinale), mentre Nadal, detentore del titolo, non poteva guadagnare punti ma solo evitare di perderne.
In testa alla classifica troviamo sempre Novak Djokovic, seguito da Andy Murray e Roger Federer. Lo svizzero ha sì raggiunto il 36esimo quarto di finale Slam consecutivo, ma è apparso ancora lontano dalla migliore condizione. La stagione – se di stagione si può parlare – sull’erba rappresenta uno snodo fondamentale anche in ottica classifica per il campione di Basilea, chiamato ormai a difendere la terza piazza dagli attacchi spagnoli. Fa un passo avanti Jo-Wilfried Tsonga, che conquista il settimo posto a discapito di Juan Martin Del Potro. Nel torneo di casa “Cassius Jo” ha eliminato proprio Re Roger nei quarti prima di sciogliersi in semi al cospetto di Ferrer.
Chi sale. Si avvicina sensibilmente alla top 10 Tommy Haas (+3, 11esimo), ormai letteralmente a un passo da Stanislas Wawrinka (10), distante solo 225 punti. Il tedesco nella passata stagione si era fermato al terzo turno dell’Open di Francia, mentre quest’anno si è spinto – per la prima volta in carriera – fino ai quarti di finale, nei quali si è arreso a Novak Djokovic. Guadagna due posizioni anche Kei Nishikori, che si piazza al 13esimo posto ottenendo il suo best ranking. Salgono di un gradino Milos Raonic (15), Gilles Simon (17), Philipp Kohlschreiber (18) e Sam Querrey (19). Tre caselle in più per Tommy Robredo (30esimo), protagonista a Parigi di un torneo semplicemente pazzesco, emozionante e quasi surreale, nel quale ha recuperato per tre volte consecutive uno svantaggio di due set, diventando l’unico giocatore nell’era Open a riuscire in una simile impresa. Migliorano la propria classifica anche Feliciano Lopez (+4, 39esimo), Nikolay Davydenko (+6, 42esimo) e Viktor Troicki (+13, 44esimo). Grande balzo per Gael Monfils (+14, 67esimo), che nello Slam di casa ha ben figurato, eliminando Tomas Berdych – testa di serie numero 5 – e Ernests Gulbis prima di arrendersi a Tommy Robredo.
Chi scende. Continua la discesa di Janko Tipsarevic, scivolato in 14esima posizione. Retrocedono di 3 posti Nicolas Almagro (16esimo), Juan Monaco (20esimo) e Florian Mayer (33esimo). Perdono quota anche Marcel Granollers (-8, 41esimo) e Fernando Verdasco (-6, 59esimo), ormai incapace di riemergere dalle sabbie mobili in cui si trova. Crolla David Goffin (-26, 84esimo), fermato al primo turno da Novak Djokovic in quel di Parigi, dove l’anno scorso si spinse fino agli ottavi di finale.
Gli italiani. Perdono posizioni i primi due azzurri, Andreas Seppi e Fabio Fognini: l’altoatesino ne perde 4 (26esimo), il ligure 2 (31esimo). Giù anche Paolo Lorenzi (-1, 71esimo) e Filippo Volandri (-3, 114esimo). Sale invece di un gradino Simone Bolelli, ora al numero 87.
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