
SEPPI: “ATTENDIAMO MAGGIORE CHIAREZZA SUI PROTOCOLLI”
TENNIS – In attesa di conoscere quale sarà il destino del torneo Atp 500 di Washington, attorno al quale si è materializzato lo spettro della cancellazione a causa dell’emergenza Coronavirus ancora molto seria negli Stati Uniti, tutti i giocatori del circuito mondiale aspettano di conoscere come e se potranno muoversi da un continente all’altro nei prossimi mesi. Tra questi c’è anche Andres Seppi, che ai microfoni di Sky Sport ha fatto il punto della situazione senza nascondere un po’ di incertezza.
“Noi giocatori – ha affermato l’azzurro – stiamo ancora aspettando chiarezza sui protocolli, non ci sono state risposte certe, soprattuto per viaggiare. Io sono tornato in Italia dagli Stati Uniti da metà maggio ma adesso l’argomento che più di tutti interessa i giocatori è che se si ritorna dagli Stati Uniti bisogna fare la quarantena per due settimane, un problema per il calendario delle competizioni”. Se questa restrizione dovesse essere mantenuta infatti, chi disputerà gli Us Open (sempre che si giochino) vedrebbe ridotte praticamente allo zero le possibilità di prendere parte al Masters 1000 di Madrid. Motivo per cui in molti stanno pensando di ripartire direttamente dalla terra rossa europea. “A marzo – ha spiegato Seppi – in America ho giocato sul cemento e ora mi sto allenando sulla terra. La settimana scorsa ho fatto due match d’esibizione su terra e sto insistendo su questo aspetto”. E’ chiaro quindi che anche l’altoatesino potrebbe avere in mente di prepararsi al meglio per Madrid, Roma e Parigi evitando il viaggio negli Stati Uniti, ma bisogna ancora aspettare quelle che saranno le direttive ufficiali, pur tenendo presente che il tennis può e deve ripartire. “Credo che alla fine – ha concluso il tennista azzurro – il tennis sia uno degli sport più sicuri, perché non c’è contatto. Il problema però in questo momento, come già spiegato, sono i viaggi ed è difficile far ripartire il circuito per quello. In Italia e in Europa si sta giocando, ma a livello internazionale è più difficile. Ritengo che la soluzione ‘bolla’ sia l’unica sicura, testando chi arriva al torneo e aspettando i risultati in quarantena senza andare in giro la sera”.
(Nella foto Andreas Seppi – www.zimbio.com)
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