
SERENA COME UN TRENO, SORPRESA KIRILENKO
Londra (Regno Unito) – Sui verdi prati di Wimbledon si è delineata la griglia delle magnifiche quattro che da domani, in semifinale, inizieranno a fare sul serio e a giocare per le tanto agognate medaglie olimpiche.
Un treno di nome Serena. Continua senza intoppi di sorta la corsa di Serena Williams, che con il passare dei giorni e dei turni, assume sempre più le sembianze di un pendolino lanciato a tutta velocità verso il naturale capolinea, rappresentato dal gradino più alto del podio olimpico. Dopo aver demolito Jelena Jankovic, Ursula Radwanska e Vera Zvonareva, la quattordici volte campionessa di Slam, ha riservato un trattamento analogo anche alla ex numero uno del mondo Caroline Wozniacki, piegata in un’ora e 17 minuti per 6-0 6-3. Francamente. risulta anche difficile raccontare le partite di Serena in questa Olimpiade, vista la sua schiacciante superiorità su tutte le avversarie finora affrontate. Oggi, seppur con un numero di ace non altissimo (“solo” 6), la battuta della Williams è stata come al solito inattaccabile e la danese ha raccolto solo la miseria di nove punti in risposta. Anche negli scambi la superiorità della Williams è stata imbarazzante, nonostante i tenaci tentativi difensivi della Wozniacki. Con i tre giochi persi oggi, Serena si mantiene in media rispetto ai turni precedenti. Finora infatti sono soltanto 13 i game persi in quattro incontri. Con una Serena Williams in questa condizione è davvero difficile pensare che una delle altre giocatrici in tabellone, possa togliere alla numero quattro del mondo (per il computer), quell’oro olimpico di singolare, che ancora manca alla sua bacheca.
Vika in semi, senza strafare. La prossima tennista che proverà a far “deragliare” l’apparentemente inarrestabile Serena, sarà la numero uno del ranking Victoria Azarenka, venuta a capo nei quarti della sempre ostica Angelique Kerber, settima giocatrice del mondo. La campionessa bielorussa si è imposta di misura (6-4 7-5) in un’ora e 46 minuti, al termine di un match che ha sempre condotto, ma che si è più volta complicata da sola. In entrambe le frazioni infatti, Vika ha avuto la possibilità di chiudere in maniera più rapida, ma ha sciupato più volte il vantaggio di un turno di battuta, anche per merito di una Kerber mai doma e sempre pronta a rincorrere ogni singola palla con tutte le proprie energie. La sfida con Serena, sarà la rivincita della recente semifinale di Wimbledon, che la Williams vinse di misura soprattutto grazie ad una straordinaria prova al servizio. Per il tennis mostrato dalle due giocatrici la Azarenka potrebbe mettere Serena in maggiore difficoltà, rispetto alle avversarie affontate finora dall’americana, ma difficilmente può pensare di battere la Williams, se questa confermerà anche domani la straripante condizione mostrata finora nel torneo olimpico.
La Maria che non ti aspetti. Il programma dei quarti di finale della parte bassa del tabellone si apre con una grande sorpresa. Maria Kirilenko, testa di serie numero 14, ha battuto infatti Petra Kvitova per 7-6(3) 6-3 in un’ora e 36 minuti di gioco. Un risultato decisamente inaspettato, dopo la straordinaria esibizione di ieri della ex campionessa di Wimbledon, che aveva letteralmente distrutto la nostra Flavia Pennetta e aveva lanciato la sua prepotente candidatura per una medaglia. La Kirilenko è stata bravissima a mantenere alta la concentrazione per tutto il match, nel corso del quale non ha concesso palle break, sbagliando pochissimo e capitalizzando così i tanti regali di una ceca, decisamente in giornata no, come le è già capitato con un po’ troppa frequenza quest’anno.
E anche quella che ti aspetti. Doveva essere il big match di giornata, ma alla fine si è rivelato un incontro abbastanza a senso unico, quello tra Maria Sharapova e Kim Clijsters, che ha chiuso il programma odierno sul centrale. La russa ha avuto la meglio per 6-2 7-5 in un’ora e 27 minuti di gioco. La belga ha pagato il fatto di essere entrata in partita troppo tardi, quando “Masha” aveva già dominato il primo set e preso un break di vantaggio nel secondo. La reazione di Kim (all’ultima partita sul centrale di Wimbledon), è stata encomiabile, ma tardiva e la russa ha avuto la meglio anche nella seconda partita, seppur in volata. I successi di Sharapova e Kirilenko confermano il grande feeling delle giocatrici russe con i Giochi Olimpici. Dopo il podio interamente occupato da giocatrici della Federazione (Dementieva, Safina e Zvonareva), a Pechino nel 2008, anche a Londra, le russe hanno già oggi la certezza di portare a casa una medaglia e la possibilità di vincerne addirittura due.
Fine del sogno. Termina nel peggiore dei modi il torneo di doppio di Sara Errani e Roberta Vinci, che cedono ai quarti contro le sorelle Williams, con l’eloquente score di 6-1 6-1. Troppo forti le americane per le nostre portacolori, su questa superficie. A fine match, una Errani delusissima, ha lasciato il campo in lacrime, a dimostrazione di come le nostre contavano davvero di poter portare a casa una medaglia, prima di vedere i loro sogni spezzati dal sorteggio, che le ha posizionate nello stesso spicchio di tabellone di Serena e Venus.
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