
SOTTO IL SEGNO DI FOGNINI
Tennis. Nuovo ranking, nuova vita. Almeno per Fabio Fognini. Scacciati i fantasmi di una fragilità mentale che troppe volte in passato ne aveva frenato risultati e ambizioni, il sanremese, come d’incanto, ha trovato il giusto compromesso tra quantità e qualità, aggiungendo alla fantasia e alla creatività che non gli sono mai mancate una componente di basilare importanza: la solidità. Fabio sbaglia poco, soprattutto dal punto di vista tattico, perché anche i punti che perde li interpreta nel modo giusto. Merito suo e del suo team. La scelta di mettersi accanto un grande allenatore come Perlas lo ha premiato. Dopo le vittorie di Stoccarda e Amburgo, l’azzurro giocherà questa settimana il torneo di Umago, nel quale è la terza testa di serie. Tutti gli appassionati sognano un nuovo trionfo, sperando che la stanchezza, fisica e mentale, non si faccia sentire. Il vecchio Fognini, che perdeva inspiegabilmente contro avversari di caratura infinitamente più modesta, è morto e sepolto. L’Italia ha il suo nuovo numero 1.
Il cambio della guardia, certificato da successo di Amburgo, vede Fognini al numero 19 del mondo (+ 6) mentre Seppi è stabile al numero 24. Le buone notizie per il ligure non finiscono qui: Marin Cilic, numero 15 del mondo, è distante solo 105 punti mentre salendo verso la top ten le distanze si fanno più consistenti. Tuttavia, tenendo conto dei risultati conseguiti da gennaio a oggi, Fabio è numero 13 (lo certifica la classifica denominata Race). Restando in casa Italia, si registrano i grandi progressi di Thomas Fabbiano che, grazie al successo nel Challenger di Recanati, guadagna 50 posizioni assestandosi sulla poltrona numero 178.
Tra gli altri, si segnalano i passi avanti di Ivo Karlovic, vincitore a Bogotà dopo un periodo difficile dovuto alla meningite (è numero 87, +68 rispetto a una settimana fa), e di Federico Delbonis, battuto da Fognini nell’ultimo atto di Amburgo (ora occupa la posizione numero 65, +49).
Nessuna variazione nella top ten. Djokovic guarda sempre tutti dall’alto, seguito a debita distanza da Murray, Ferrer e Nadal. Arranca Federer, sempre in quinta posizione. Per la prima volta dopo un decennio, la partecipazione di Roger al Master di fine anno è in serio dubbio. Questa settimana il campionissimo elvetico giocherà il torneo di casa di Gstaad: un modo per trovare il giusto feeling con la nuova racchetta da 98 pollici e per racimolare punti e fiducia.
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