
US OPEN IN VISTA, LE STATISTICHE SUL CEMENTO
TENNIS – L’avvicinarsi degli US Open, l’ultimo Slam dell’anno, apre a tutte le ipotesi dei bookmakers internazionali, che dovranno fare i conti con le assenze pesanti di Wawrinka e Djokovic e con la ritrovata supremazia di Nadal e Federer in termini di forma atletica, ma anche di ranking. Per l’occasione, l’ATP ha scelto di regalare qualche dritta in termini statistici attraverso il FedEx Performance Zone, che analizza i risultati dei principali protagonisti della racchetta maschile sul cemento.
Ad arrivare a Flushing Meadows con la miglior percentuale tra vittorie e sconfitte è proprio Roger Federer. Venticinque incontri disputati sul veloce, soltanto due KO ed un 92% di esiti positivi nel corso della stagione. Numeri che rispecchiano l’incredibile andamento dello svizzero durante gli ultimi mesi, ma al campione di Melbourne e Wimbledon si affiancano due nomi che sono arrivati a trenta match giocati ed un rapporto inferiore ma non di molto. Grigor Dimitrov vanta un 24-6 con l’80% di vittorie, Nick Kyrgios deve “accontentarsi” di un 23-7 che gli vale il 76%. Il bulgaro ha vinto però gli stessi titoli di Roger, tre, mentre l’australiano è ancora a secco.
Molto bene, ovviamente, anche Rafa Nadal, che è sceso in campo sulla superficie dura in ventinove occasioni. Il bilancio del maiorchino è di 22 successi e 7 sconfitte, con una media del 75,9%, un decimo in meno di Roberto Bautista-Agut che però ha disputato quattro match in meno.
Fondamentalmente, in base al calcolo percentuale, non possono lamentarsi nemmeno Andy Murray e Milos Raonic. La differenza tra lo scozzese e il canadese e il resto della concorrenza sta nel numero di incontri: nessuno dei due ha superato quota venti in tutta la stagione. L’ex numero uno del mondo ha sì l’80% netto, ma ha vinto 12 match su 15. Leggermente più basso il diagramma del nordamericano, reduce da 13 sfide vinte su 17 occasioni.
In ogni caso, le statistiche e le griglie di partenza lasciano il tempo che trovano con l’inizio degli US Open, durante i quali bisognerà capire se l’accoppiata Federer-Nadal metterà in bacheca anche l’ultimo major del 2017 o se la concorrenza, pur senza diversi rappresentanti di spicco, sorprenderà i due veterani con uno scatto d’orgoglio dopo otto mesi di netta sottomissione.
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